The Weeknd ha sempre usato il videoclip come racconto allusivo della sua carriera e della sua personalità, non senza punte paranoiche e schizofreniche. Con questo After Hours – non un videoclip, ma una sorta di teaser dell’omonimo album in arrivo -, che segue poi i due precedenti lavori sempre diretti da Anton Tammi, Heartless e Blinding Lights, la storia si ripete, o meglio prosegue a tinte se possibile ancor più fosche.
La scena si apre con il cantante canadese ospite del programma tv di Jimmy Kimmel, dove sfodera un sorriso stampato in faccia nonostante i segni di profonde ferite sul volto (gli stessi con cui si era concluso il già citato Blinding Lights). Finito lo show, il nostro si allontana, il falso sorriso lascia piano piano spazio ad un’espressione di disperazione, mentre nemmeno fosse un remake del film di Scorsese, compare il titolo dell’opera: After Hours, ovvero “dopo l’orario di lavoro”.
Ecco: com’è essere The Weeknd una volta che si spengono le luci, una volta che non si è in pubblica piazza? Questa seconda parte della clip mette in scena una vera e propria spirale nevrotica, girata all’interno della metro di New York, con riferimenti che vanno dal Zulawski di Possession ai fratelli Safdie passando ovviamente per Joker. Al culmine della disperazione una luce rossa trafigge il protagonista e segnala il definitivo cambio di personalità: dopo essere stato trascinato da una forza soprannaturale, ritroviamo Abel Tesfaye nei panni di un omicida.