Residente si mette a nudo nel suo ultimo pezzo di cui dirige anche il videoclip. Una messa in scena essenziale, una camminata fissa sul primo piano del rapper portoricano lungo le basi di un campo da baseball. Qui e lì semplicemente appaiono degli elementi scenografici, funzionano come un supporto minimo alle rime, perché le immagini arrivano dal testo, dalla scrittura icastica e splendidamente suggestiva di Residente.
Anche in quest’epoca di supposta spontaneità dei divi e delle dive della musica, dove la vita privata ormai è parte integrante dell’immaginario delle star pop, tanta sincerità si vede raramente. E questo al netto della retorica, tanto nelle lacrime a fine piano sequenza quanto negli archi della base, della mano calcata in alcuni passaggi didascalici – la bottiglia lasciata cadere davanti al figlio.