«Che eccede la misura, che va oltre i giusti termini»: questa è la definizione che dà la Treccani per l’aggettivo “eccessivo”. La corsa ai click – e dunque alla provocazione, allo stupore – ha legato indissolubilmente la promozione videomusicale all’eccesso. L’esibizione di corpi sempre meno vestiti, plot twist sempre più assurdi, accostamenti che si vorrebbero provocatori: elementi che sommati gli uni agli altri fanno sì che questo genere di trovate il più delle volte si anestetizzi da sé.
Se c’è però un video che quest’anno è riuscito ad andare oltre – lo dico in termini davvero generici, non saprei dire esattamente dove sia andato oltre -, questo è Winaloto del rapper estone Tommy Cash. Vedere per credere:
L’altro video eccessivo dell’anno arriva dagli Stati Uniti. Keith Scofield rigioca la carta del suo vecchio Big Bad Wolf aggiungendovi un contrappunto meta che sconfina nell’autobiografia.
La palma di video più sexy dell’anno va invece a Fade, altro esito del felice sodalizio tra Kanye West e il giovanissimo Eli Linnetz. Tra Flashdance e Call On Me, Teyana Taylor si prende il centro della scena con un dance-workout video che vira verso il porno soft-core anni Ottanta e si chiude con un finale allegorico.
Sul lato comedy, mentre gli OK Go continuano a rifare lo stesso video, segnaliamo con piacere che c’è chi finalmente li parodizza:
La delusione dell’anno arriva invece da Harmony Korine. Chiamato a dirigere Rihanna realizza una versione loffia di Spring Breakers:
Chi ci ha convinto solo in parte è Grimes. Anche lei in veste di regista, ha lanciato il suo singolo Kill v Main con un concept a metà strada tra Akira e Mad Max, sostenuto da un pregevolissimo styling.
Nel frattempo, Florence&The Machine prosegue la sua Odissey diretta da Vincent Haycock, seguita a ruota dal videoclip long-form (un genere che sta rinascendo?) di Beyonce, che ha raccolto ottime critiche con il video album Lemonade. Qui sotto il bel Formation diretto da Melina Matsoukas:
Chiudiamo questa incompleta carrellata con il video-testamento di David Bowie. Il Duca Bianco è riuscito a fare della sua morte un’opera d’arte. L’ultimo album Blackstar era stato lanciato con i dieci minuti del video eponimo nel novembre 2015; Lazarus era invece stato pubblicato solo 3 giorni prima della sua scomparsa. Qui vediamo Bowie pungolato da una misteriosa figura (il cancro?) che si nasconde prima sotto un letto d’ospedale, poi sotto la scrivania, dandogli l’ispirazione per un’ultima creazione artistica.
Qui sotto un listone di altre cose belle da vedere. In ordine rigorosamente sparso:
Holy Fuck – Tom Tom Dir. Michael Leblanc
Lucius – Gone Insane Dir. Nathan Johnson
Peter Bjorn and John – What you talking about? Dir. A Nice Idea Every Day
Roisin Murphy – Whatever Dir. Roisin Murphy
will I am featt Nicole Scherzinger – Mona Lisa Smile Dir. Michael Jurkovac
The Kills – Doing It To Death Dir. Wendy Morgan
Girl Band – In Plastic Dir. Bob Gallagher
Fur Voice – Paisajes tus palabras Dir. María Sosa Betancur
Aliment – Razors Dir. Luis Cervero
Begun – Dora Dir. Borja V. Conde
Kaada/Patton Imodium Dir. Alexandru Ponoran
Andra Day – Rise Up Dir. M. Night Shyamalan
Frances Dont’ Worry About Me Dir. Zak Razvi
Honeyblood – Ready for the Magic Dir. Thomas James
KPCK feat STS – Who Wants It Dir. Nicolas Davenel
Deep Sea Driver See these eyes Dir. Lamar+Nik
Mykki Blanco feat. Woodkid – HIsgh School Never Ends Dir. Matt Lambert
Vince Staples Primadonna Dir. Nabil
The Avalanches – Because I’m Me Dir. Gren Brunkalla
Yesayer – I Am Chemistry Dir. New Media Limited
Francobollo – Wonderful Dir. Christopher Watson-Wood
Captains – Heavy Metal Works Dir. Amar Hernandez
Massive Attack, Tricky & 3D – Take It There Dir. Hiro Murai
Michael Kiwanuka – Black Man in a White World Dir. Hiro Murai
Massive Attack, Young Fathers – Voodoo In My Blood Dir. Ringan Ledwidge