Il nuovo video degli Slenderbodies presenta il ritratto collettivo di un gruppo di carcerati, costretti in detenzione in una prigione ucraina. Arrival, diretto da Savannah Setten (Pulse Films) si apre e si chiude con una voce fuori campo, in cui probabilmente uno dei protagonisti riflette sulla propria condizione. Per il resto, la clip propone un’interessante dicotomia: da un lato lo sguardo, prettamente documentaristico, dall’altro la costruzione di momenti di convivialità via via più surreali.
«E’ quasi impossibile immaginare cosa passa per la mente di chi ha di fronte a sé dieci anni o più di prigione, lontano dalla famiglia, dalle persone che ami, dalla libertà», ha commentato la regista. Setten ha inoltre spiegto come l’obiettivo principale sia stato quello di «sfocare (blur, ndt) la comprensione degli spettatori circa la realtà fisica della vita carceraria», per restituire invece «il lucido prodotto dell’immaginazione e il desiderio di una vita diversa» proprio dei prigionieri.