Dopo l’apparizione in Black Mirror, che seguiva il già autoconsapevole e autoreferenziale Nothing Breaks Like an Heart girato dai We Are From LA, Miley Cyrus lancia il suo manifesto femminista con la clip provocatoria di Mother’s Daughter, diretta da Alexandre Moors e avvalorata dalla fotografia di Natasha Braier, collaboratrice di Nicholas Winding Refn in The Neon Demon.
Indossando un completo in latex rosso (impossibile non ritornare con la mente alla Britney Spears di Oops…I Did It Again!), Cyrus danza smodatamente al ritmo del brano, accompagnata dalla madre Tish e supportata da cammei di rilievo, mentre tagli di montaggio offrono primissimi piani taboo, frammentarie scene di protesta e scontri, le lacrime della cantante, ma anche e soprattutto slogan femministi che godardianamente interrompono la visione, sottolineando ancor di più la valenza politica dell’intera operazione.