Michele Bernardi, storico collaboratore dei Tre allegri ragazzi morti, regista e animatore dei loro primi videoclip (oltre a svariati lavori per Le luci della centrale elettrica, Colapesce, i Prozac+, The Zen Circus e molti altri, senza dimenticare giovani progetti musicali poco conosciuti) per promuovere il loro ultimo singolo decide di reinterpretare la più classica delle storie natalizie, ovvero la natività, adattandola ai nostri giorni, tra selfie con lo smartphone e checkpoint militari, in una Palestina martoriata dal conflitto con Israele.
Con uno stile di disegno che rende il giusto omaggio a Richard Scarry, Bernardi illustra il viaggio di un giovane falegname e della sua ragazza che dopo l’annunciazione si spostano da Gerusalemme a Betlemme in vespa, mettendo bene in evidenza il muro divisorio che separa i territori della Cisgiordania da quelli israeliani, con grande attenzione per le opere di street art che negli ultimi tempi hanno provato ad accendere i riflettori sulla guerra in corso, dal bacio tra Netanyahu e Trump di Lushsux al Walled off Hotel di Banksy.
Nonostante la dolcezza della storia e dei disegni la clip non nasconde una certa vena polemica, non solo nei confronti del conflitto israelo-palestinese, ma anche sull’eccessiva attenzione e adorazione che una parte di popolazione ormai prova verso i nuovi idoli tecnologici (idea ben raccontata da Neil Gaiman nel suo American Gods): impossibile ignorare il logo sulla scatola a cui tutti, Magi, soldati ed angeli, rendono omaggio alla fine, anche se da quella scatola escono poi tre gatti scheletro, alterego dei membri della storica band di Pordenone.