Matilda Finn impollina con un’atmosfera surreale il brano old school di Jay Rock, che rappa sulle decisioni impulsive e su scelte vitali da fare con attenzione in un mondo di squali. For What It’s Worth si apre con un intro bianco e nero che è una dichiarazione di intenti: se la tecnica può ricordare il sogno di Elephant Man, il contenuto evanescente lascia lo spettatore con più di qualche domanda.
Dal momento in cui attacca il brano vero e proprio, il videoclip si divide in due parti: la prima si apre con l’arresto di Jay Rock, messo a forza dentro una voltante, e prosegue con un travelling digitale in bianco e nero che attraversa tutto l’hood con il suo carico di sbandati, bambini spensierati ma non troppo e madri coi fiori in mano pronte a piangere i propri figli.
La seconda metà, come il brano, si incentra invece sulle figure femminili, siano esse vere e proprie strippers oppure delle api. La tonalità nero e blu ricorda l’ultimo lavoro di Finn (Easy to do per Bipolar Sunshine), mentre le lyrics vengono evocate con una serie molto elegante di dissolvenze e sovrimpressioni.
Nel finale, torniamo dentro l’auto in cui Jay Rock era in manette: ora è un uomo libero e l’auto della polizia e una berlina elegante coi vetri oscurati. Ma è un successo effimero, tutto infatti scompare eccetto la strada, il quartiere e le cavallette. Damn hornets…