Jack Whiteley propone una meta-riflessione che è anche una satira pungente sull’industria del videoclip. Il promo di In My View per Young Fathers è girato in un 4:3 d’ordinanza e ci mostra una manciata di quadri e situazioni slegate con un crescendo di tensione ammiccante. Poi, nel finale, il video prende una direzione meta-testuale con scene dal backstage e scritte in sovrimpressione.
«Sono partito dalla domanda: come fare in modo che la gente si interessi al tuo video?», spiega il regista a Promo News, «al tempo di internet tutte le cose sembrano perdersi. I video possono essere controversi o scioccanti, o anche solo bizzari o bellissimi, e non per forza devono avere un senso. Dunque, collaborando con la band, mi sono inventato alcune situazioni che cercano di “spuntare le varie caselle” che servono per avere una reazione emotiva da parte dello spettatore».
«Dopodiché», proseuge Whiteley, «ci abbiamo aggiunto uno strato meta (meta curveball layer, ndt) che decostruisse ciò che si vedeva nel video stesso, al punto che siamo in pratica davanti ad una guida passo passo su come realizzare un video che attragga l’attenzione delle persone e che le spinga a condividere online».