Prosegue la collaborazione fra Eden e Zhang+Knight, qui alle prese con atmosfere più rarefatte rispetto ai pur bellissimi lavori precedenti: i due infatti hanno spostato le loro tematiche dalla distopia all’introspezione. Come in Gold, colpisce l’uso del piano sequenza digitale, falsato, dove l’idea di continuità è garantita dagli effetti speciali.
In Crash, un uomo obeso e avanti con l’età sprofonda sulla sua poltrona. La macchina da presa, prima si fa soggettiva, dopodiché si allontana, esce dalla finestra dell’appartamento (qualcuno ha detto Professione: fotoreporter?), si libra nell’aria. Ben presto, nel terreno abbandonato sottostante, vediamo lo stesso uomo camminare fino a ritrovarsi davanti alla stessa poltrona. Il tutto mentre Eden canta di un possibile lutto e di un difficile cambiamento interiore.