Le inquadrature zenitali sono diventate un cliché del videoclip degli ultimi anni, complice la commercializzazione e conseguente distribuzione capillare dei droni. Il problema, spesso irrisolto, che riguarda questo genere d’inquadratura è il punto di vista che essa offre: chi, cioè, sta guardando e perché.
Qualche mese fa era uscito un video ibrido di real footage e animazione, in cui le “dronate” diventavano il punto di vista di alcuni uccelli, protagonisti del promo. Una soluzione semplice, ma che tanto bastava a farci apprezzare quel lavoro.
Per il video di God’s With Me di Mike, il regista Fons Schiedon ha, come dire, vita facile a pensare il drone come punto di vista di Dio: «è come se dio stesse guardando Mike e i suoi amici», ha riferito Schiedon a Booooooom, «mentre vanno in giro, suonano, fanno videochiamate e semplicemente vivono».
Noi che però siamo tendenzialmente atei e paranoici, ci vediamo anche un altro punto di vista. È soprattuto quando, nel finale, il drone si alza mostrandoci le vie e le case attorno cui si svolge il promo, che viene spontaneo pensare a Google Maps. E allora, perché no, questo potrebbe essere il punto di vista di quei satelliti, che tutto filmano e fotografano, sorvegliando (controllando) le nostre attività, le nostre vite.