Fotoromanzi – Il classico senza classicismo, una rubrica di Alberto Beltrame – Speciale Videoclip Italia Awards 2023 / Morte di Silvio Berlusconi
«Ed Enea diede luogo a una dinastia da cui nacquero Romolo e Remolo».
Silvio Berlusconi
Incipit. È morto Silvio. Però solo il giorno dopo.
Piotta aveva pensato pure a questo. Non solo Roma, non solo l’acqua, ma pure Silvio è tra i protagonisti di questo video: Piotta aveva già previsto tutto. Videoclip Italia Awards capitolo II. Un’edizione difficile da raccontare, un concentrato di emozioni e sorprese. Sicuramente memorabile. Sicuramente molta acqua. Il panel delle 18 era iniziato con il sole romano. Poi, all’improvviso fu il diluvio. L’acqua senza pietà ha deciso che il Monk era il suo luogo privilegiato, un’acqua che non portava alcun rispetto, un’acqua che aveva deciso di essere protagonista: il trentennio berlusconiano in metafora bagnata. E l’acqua era ovunque. Il Titanic che affondava, e il panel stava finendo. Fine primo atto.
Secondo atto. Quando la barca affonda i topi scappano: non a Roma.
Perché a Roma quando la barca affonda si va a fare l’aperitivo. Prosecco per tutti: la più potente delle armi di distrazione di massa. Prosecco a fiumi, su fiumi da attraversare. Solo personaggi biblici avrebbero potuto gestire con calma una situazione del genere: Mosé, Alessio Rosa e Nicola Marceddu. E così, mentre il popolo dell’evento stava bevendo prosecco, ci si preparava al post uragano. La volontà di potenza, di necessità virtù, preghiere. Il dover far fronte all’imprevedibile, Roma che stupida stasera, tutte le strade portano alla voglia di andare avanti. E poi il duro e repentino lavoro dei giovani più giovani, il team dei Videoclip Italia Awards: l’esercito del surf.
Terzo atto. Mai, quest’onda mai ci affonderà.
Il tempo di un aperitivo e la sala era di nuovo pronta, operativa, funzionale. Quasi in orario. Quasi come se non fosse successo niente: la cerimonia poteva iniziare. Lo scorrere veloce di una conduzione impeccabile, la gioia dei vincitori e il clima di festa. Videoclip Italia Awards capitolo II. Un’edizione difficile da raccontare, un concentrato di emozioni e sorprese. Sicuramente memorabile. Sicuramente molta acqua. Sicuramente un successo inaspettato visto le circostanze. Un mondo piccolo. L’impegno e la creatività di tanti per renderlo un mondo unico. Il videoclip che non muore mai. Che non muore malgrado tutte le avversità, i budget che si riducono, la sempre maggior difficoltà nell’essere protagonista del suo tempo. Malgrado la storia, lo scorrere delle cose. Malgrado l’acqua, tanta acqua.
Conclusione. Le sere romane, sogni di notti di mezza estate.
E poi rimane Roma. Con tutti i suoi difetti e la sua magia. Rimane Roma, eternamente in bilico tra realtà e finzione. Rimane la Roma del “dopostoria”, la Roma che incanta nella sua bellezza brutale. Rimane Roma nella sua complessa semplicità. Sui tetti di Roma, la notte e quella sua luce diversa. Momenti. Ricordi surreali oppure sogni perduti. E ancora una volta un mondo nuovo da scoprire, e le tante parole che aprono il cuore. Un caffè con il gelato. E poi la fine di un’era, ma solo il giorno dopo. D’altronde, era giusto aspettare almeno tre giorni per esserne sicuri. Non è tornato. È così, è davvero finita. Paradossali sentimenti che si confondono: addio ai ricordi di una vita, addio alla sola seppur macabra certezza, e addio giovinezza.