Giovedì 4 novembre a Londra sono andati in scena gli UK Music Video Awards, il premio forse più ambito nell’ambito della produzione videomusicale, dove è sentitissimo, al contrario del lato discografico, irrilevante o quasi nell’evento targato Ballistic e Promonews.
C’era fame di eventi e di rivedersi: la Roundhouse di Londra era completamente sold out sia per lo show vero e proprio che per l’after party. Davanti ai grandi del dietro le quinte dei videoclip britannici e internazionali, la comica e attrice Maisie Adam ha annunciato i vincitori dei ben 40 premi in palio.
Mesmerize di Keith Schofield per i Duck Sauce è stato annunciato come video dell’anno al termine della serata dopo aver conquistato anche la serratissima lotta per miglior videoclip internazionale di musica dance o elettronica (lo sconfitto Salvatore Ganacci vincerà il premio come miglior performance per il suo acting in Step-Grandma). Tanu Muino è stata invece coronata come regista dell’anno grazie alla sua rapida conquista del mercato statunitense (suoi alcuni degli ultimi video di Lil Nas X – che vince con Industry Baby di Christian Breslauer il premio di miglior video pop internazionale – e Cardi B), mentre Aube Perrie si è aggiudicato il premio riservato agli artisti emergenti dopo aver vinto anche il premio di miglior videoclip Hip Hop internazionale (Thot Shit per Megan Thee Stallion: ma quanto ci vedono lungo le rapper americane?).
Serata indimenticabile per la videografia russa che porta a casa due premi: Ilya Naishuller si aggiudica il premio di miglior video rock internazionale con Boy Is Dead per la sua band Biting Elbows e Andzej Gavriss vince nella categoria alternative con il bellissimo We Will Become Better per i Samsara. Importanti riconoscimenti anche per la Spagna con il trionfo di Canada, eletta miglior casa di produzione (prima o poi toccava), che vince due premi nella sezione UK: il miglior video pop con il director’s cut di Love Again (Lope Serrano per Dua Lipa) e il miglior video dance con l’affermazione del collettivo Welcome To Realité (Straight To The Morning degli Hot Chip). Va però sottolineato anche il premio vinto da Michel Albinec per la fotografia di Fandango di Carmen Porter, videoclip degli andalusi Califato ¾ diretto da Nono Ayuso.
I premi tecnici dunque. Detto della miglior fotografia, il miglior montaggio va a Elise Butt per lo splendido lavoro in Introvert di Little Simz (regia di Salomon Ligthelm), mentre il miglior production design è risultato quello di Selfish Love (di DJ Snake e Selena Gomez), opera di Taísa Malouf sotto la direzione Rodrigo Saavedra. Fra gli altri, da segnalare anche i due premi di Feet Don’t Fail Me Now diretto da Taz Tron Delix per Jay Crookes, che porta a casa miglior styling e miglior MUAH.
Restano all’asciutto i due italiani candidati: Angelo Cerisara con Hold On di Not Wawing nella categoria miglior video dance o musica elettronica per newcomer (budget inferiore agli 8 mila pound), vinta da Abbey Wilson con l’introvabile (o quasi) Mean Friend; e Giorgio Testi con lo speciale natalizio di Andrea Bocelli, girato al Teatro Regio di Parma, superato da Studio 2054 di Dua Lipa (diretto da Liz Clare) nella categoria Best Music Film.
Tutti vincitori (via Promonews).