Siamo seri è il primo estratto da Simpatico, solare, in cerca di amicizie, album di prossima uscita dell’ex Sorrowland Vipra. Il videoclip traduce i due minuti e quaranta della canzone in un vortice frenetico fatto di formati diversi ed effetti psichedelici, giocato sul dualismo infanzia-vecchiaia in cui il cantante fa la parte di una pignatta ad una festa di bambini e vive un rapporto complicato con una figura paterna.
Ci siamo fatti raccontare il video dai due registi, Amedeo Zancanella e Federico Dematté, giovani artisti e compagni di università alla NABA, la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, cogliendo l’occasione anche per parlare dei loro altri recenti videoclip.
L’INTERVISTA
Ciao Amedeo e Federico, piacere di conoscervi. Presentatevi brevemente ai nostri lettori: chi siete, come vi siete incontrati e come vi è venuto in mente di girare videoclip insieme?
Ci siamo incontrati all’università, Fede viene da Trento mentre Ame da Torino. La collaborazione è nata dopo aver vinto un concorso per dirigere una pubblicità Porsche: abbiamo girato la pubblicità, ci si è trovati in una sintonia che smuoveva belle idee e da lì si è cominciato a fare le cose insieme.
Partiamo dal video di Vipra. Come siete arrivati a dirigerlo? Conoscevate già Giovanni?
È stato Enrico Maspero a proporcelo. Fede ci aveva lavorato in un video per Lil Busso, c’era questo videoclip di Vipra in ballo e per vari motivi ce l’ha affidato. Gio non lo conoscevamo, non di persona insomma (Ame in segreto era un fan dei Sorrowland però). Lui l’abbiamo conosciuto dapprima nelle varie call di pre-produzione, poi è venuto a trovarci a casa un po’ di giorni prima che le riprese cominciassero: c’erano i soliti grattacapi organizzativi da risolvere, è venuto a darci man forte, a lamentarsi con noi delle possibilità di disastro produttivo e a fare qualche telefonatina che noi non ci sentivamo di fare.
Ho letto che l’idea della pignatta veniva da lui e dall’art director Barbara Martire. Com’è stato lavorare a partire da un’idea non vostra?
Loro poi ci hanno affidato completamente lo script, quindi diciamo che abbiamo adottato la loro idea di partenza per poi lavorarci su come preferivamo. Abbiamo preso il loro mondo e lo abbiamo ampliato, anche se poi molte cose che si pensavano di fare non sono state fattibili per problemi logistici e di tempistiche. Ma è giusto così, a volte si pecca di hybris e allora ci si prende le mazzate nella schiena.
Sul versante dello stile, invece, ci sono diverse affinità con altri vostri video recenti: mescolate formati, giocate con le lenti e gli effetti speciali ecc. Come siete approdati a questo stile visivo e come “negoziate” questo genere di scelte fra voi due?
Il nostro è un percorso che sta ancora cercando il suo perché e il suo senso, c’è un tastare a braccia aperte qualsiasi possibilità di gusto. Ora è un periodo in cui ci sentiamo completamenti liberi di giocare sul set con qualsiasi supporto: cellulari, mini dv, super otto… qualsiasi cosa, sfruttando le agilità e le possibilità di inquadratura che ogni diversa camera ti può dare, sentendoci preda di tutto ciò che può produrre un’immagine (tendenza molto postmodernista, lo ammettiamo. Forse è un periodo in cui le ossessioni comunicative del nostro tempo ci conducono, chi lo sa, è molto inconsapevole da una parte come processo creativo e per il momento ci va anche bene che sia così).
Comunque sia, in montaggio poi Fede mescola il tutto, velocizza, taglia, pasticcia: il risultato di questo calderone diventa il pretesto per capovolgimenti di trama, stravolgimenti di senso. Il montaggio arriva poi in mano ad Ame, che colora il video e via, finiamo catapultati dentro un altro video.
Quali camere avete usato nello specifico per questo video e che rapporto avete col vostro dop di fiducia Francesco Bartoli Avveduti?
Franz è una parte autoriale fondamentale nella ricerca delle inquadrature, dei movimenti di camera, ecc. Eravamo tutti insieme all’uni, ci siamo conosciuti lì, e dai progetti scolastici alle cose che stiamo facendo ora c’è sempre stato lui a curare la fotografia. È un amico e un fratello, con lui si parla delle idee, ci si confronta su trame, location, tutto. E ci tiene ancorati alle possibilità pratiche quando l’idea si trasforma in utopia. Abbiamo usato più camere per questo video, da una BlacKMagick 6K a una Gopro 360, passando per Mini dv e qualche inquadratura fatta col cellulare.
Alcune scene sono chiaramente scritte e studiate, ma il montaggio e alcune situazioni mi fanno pensare che lasciate spazio all’improvvisazione e soprattutto che “scriviate” montando. Quanto usate lo storyboard e quanto invece andate a braccio sul set e in fase di montaggio?
Come abbiamo detto anche qualche domanda fa, siamo in un periodo di totale libertà d’improvvisazione. Lo storyboard è capitato che l’abbiamo usato (Porsche, per esempio, fu un progetto guidato totalmente da un piano regia ben programmato), ma l’improvvisazione e la spontaneità – di scavare nelle possibilità che l’interazione tra attore, macchina da presa e location può dare – ora come ora la fa da padrone.
Però lo script c’è sempre, che venga seguito oppure no: ci aiuta ad avere fin da principio un’impronta forte sulle atmosfere e sulle ambientazioni (un’impronta che però non dà limiti di evocazione, che non pone linee di confine ma che dà unicamente punti di partenza su cui sbizzarrirsi e spaziare).
Confrontando questo lavoro con Fili di ferro e Kerosene, mi sembrano prima di tutto molto diversi produttivamente. Quali sono state, se ci sono state, per voi le principali differenze nel realizzare Siamo Seri e questi due video?
L’unica differenza è stata il budget e il numero di persone che hanno seguito il progetto. Per il resto l’approccio è stato molto simile.
Il nonno di Heidi e Clara…sto ancora ridendo…come vi è venuta in mente!?
Toni sulla sedia rotelle? Era stanco di camminare. È un’immagine che ci stuzzicava vari piani di interpretazione, era pure abbastanza ironica e divertente da filmare, quindi via, l’abbiamo girata.
Moda, pubblicità, videoclip…magari il cinema: cosa volete fare nei prossimi anni?
Ci sono in ballo dei corti fatti singolarmente, usciranno fra poco. Per il resto siamo curiosi di vedere in cosa si evolveranno le nostre idee e il nostro stile, se ci sarà lo spazio per un approccio più ponderato e narrativo, vedremo in quali idee e spunti inciamperemo.
Cosa invece avete in programma per i prossimi mesi?
Dormire più di quattro ore per notte 🙂
Credits
Una produzione Borotalco.tv
Art director: Barbara Martire
Producer: Giulio Cannata
Regia: Amedeo Zancanella e Federico Demattè
DOP: Francesco Bartoli Avveduti
Montaggio: Federico Demattè
Operatore 360: Heliostheg
VFX: Amedeo Zancanella
Colorist: Amedeo Zancanella
Stylist: Nicla Pizzolorusso
MUA: Flavia Cela
Hairstylist: Alessandra Musciagna
Costumista: Giovanna Dardano
Si ringraziano Asian Fake, Sony Music, Borotalco.tv e tutto il cast.