Nelle gelide lande dell’East Coast statunitense, si consuma il dramma psicologico e violento di un uomo con due occhi di colore diverso. Nel video di Something Wicked, alle sonorità hardcore dei Trash Talk risponde l’algida fotografia di Norm Li, mentre la camera restituisce il profilo disturbato del protagonista alternando prossimità e campi medi. Sono tutti preparativi per il pugno allo stomaco che il video sferra con il crudo finale e il suo plot twist.
«Nell’era postmoderna di internet, i social media, così come i media tradizionali, sono quasi esclusivamente focalizzati sulla proiezione di immagini di bellezza e felicità, spesso ingannevoli, che poi siamo costretti a interiorizzare», commenta il regista Derek Schklar in una nota rilasciata a Nowness, «viviamo in una stanza di specchi – prosegue -, che riflettono all’infinito le immagini del nostro io avanti e indietro, e non c’è modo di sfuggirgli: il desiderio di piacere, la fragilità dell’io, il vuoto bisogno di convalida e i social media come moneta di scambio».
«Sono sempre stato attratto dall’idea di distruggere ciò che desideriamo di più», conclude, «se queste cose si basano sul narcisismo o sul materialismo. Credo che nella nostra società postmoderna l’immagine dell’io sia la merce più ambita che abbiamo. E mi piacerebbe distruggerla. A partire da me stesso».