Almeno tre video mi sono venuti in mente guardando Cool Off di Missy Elliott, diretto da Daniel Russell: Apes**t di Beyonce e Jay-Z, Can’t Stop dei Red Hot Chili Peppers e I’m not Perfect di Grace Jones, diretti rispettivamente da Ricky Saiz nel 2018, Mark Romanek nel 2002 e Grace Jones con Keith Haring nel 1986. Il legame tra i tre è sicuramente l’arte, anzi il mondo dell’arte, il mondo fisico, tangibile dell’arte.
Cool Off è ambientato infatti all’interno di un museo e le opere esposte sono l’artista stessa e i tanti ballerini che con lei animano le ampie sale e corridoi, rigorosamente deserti, trasformandosi da statue di bronzo in sculture pop. La Missy Elliott in versione “bambola sempre in piedi” è quasi una figura totemica, qui un modello di riferimento della cultura pop che ricorda la Grace Jones trasformata in regina tribale; infine, c’è un rapporto giocoso con l’arte, simile a quello che Kiedis&Co hanno con oggetti ispirati alle “One Minute Sculptures” di Erwin Wurm. Rinfrescante.