Recentemente ho scoperto un nuovo progetto d’oltremanica, focalizzato sulla scoperta e la promozione concreta di nuovi talenti della regia. Si tratta di Shiny, un network non-profit fondato da Caroline Bottomley, che solo qualche anno fa aveva creato Radar, una piattaforma online pensata per permettere alle etichette discografiche di trovare registi cui commissionare dei videoclip. Incuriosito da questo nuovo progetto, ho deciso di intervistare via mail Caroline, che si è dimostrata molto entuasiasta. Ecco cosa mi ha raccontato su Shiny.
Cos’è Shiny e come è iniziato?
Siamo un network che collega nuovi registi in tutto il mondo con aziende di livello mondiale nel settore della produzione commerciale – come i commissioners di video musicali delle principali case discografiche, in-house commissioners di marchi e agenzie pubblicitarie, i broadcaster, i reps e gli executive producers delle principali case di produzione.
Prima gestivo un’attività simile a questa (Radar) e che ho venduto. Si occupava di commissionare video musicali, quindi ho avuto moltissimi contatti con le etichette discografiche e con i manager degli artisti. Shiny è un concetto più ampio, prendiamo qualsiasi tipo di film che duri meno 5 minuti, dagli spot pubblicitari ai brevi documentari. Mi piace molto aiutare ad aprire il sistema, in modo che i registi che non hanno già contatti abbiano un modo più facile per avere successo. Mi interessa particolarmente migliorare la diversità dei nuovi talenti che vengono visti dai talent spotter dell’industria.
Perché i registi dovrebbero presentare le loro opere a Shiny?
Shiny è pensato principalmente per i registi che sono pronti a ricevere maggiori richieste per lavori brevi, cioè video musicali, pubblicità e contenuti brevi. Se un regista che ha presentato il suo video viene poi selezionato dal nostro network di professionisti, allora promuoveremo quel video.
Abbiamo una mailing list di oltre 7.000 contatti nell’industria – fra cui commissioners di tutte le major discografiche e la maggior parte delle più grandi indipendenti; commissioners di brands ed emittenti; executive producers, reps e head of talents della maggior parte delle case di produzione leader, rappresentate dall’APA (American Producers Associations), dall’AICP (Association of Indipendent Commercial Producers) e, in Europa, dal CFPE (Commerical Film Producers Europe). E i video selezionati sono anche pubblicati sul nostro sito web e sui nostri social.
Essere presenti ti apre tantissime porte – e tantissime e-mail! La maggior parte dei reps e molti commisioner ci conoscono, quindi poter dire di essere stati selezionati daShiny aiuta a confermare il proprio status di nuovo talento. Siamo anche utili per i nuovi registi che non sono sicuri delle loro capacità. Ogni video inviato a Shiny riceve infatti un feedback scritto da 3 aziende del nostro network di settore. In questo modo potrete scoprire subito se gli operatori del settore possono essere interessati a lavorare con voi o meno.
Quando non siamo in lockdown, organizziamo anche eventi gratuiti per i registi che hanno inviato dei video. Li teniamo presso gli uffici di agenzie pubblicitarie e brand e sono molto ben frequentati sia dagli operatori del settore che dai nuovi registi – di solito il rapporto è 50:50. Ci sono pizza e bevande gratuite… Per inviare i vostri video potete andare qui. Al momento è a metà prezzo, a causa del lockdown, quindi è davvero un ottimo momento per mandare i propri video.
Come funziona una società a responsabilità limitata senza scopo di lucro in un settore commerciale di questo tipo?
Reinvestiamo l’eventuale eccedenza in sussidi ai registi sottorappresentati. Su questo stavamo iniziando a costruire qualcosa poco prima dell’isolamento, attualmente stiamo lavorando su come farlo ripartire nella situazione attuale.
Come Shiny siete molto attivi sul tema dell’inclusivity. Come state affrontando esattamente le questioni riguardanti discriminazioni razziali e di genere?
Cerchiamo nuovi registi in ambiti specializzati – per esempio Panimation, che è un gruppo per animatrici, ci sono canali Vimeo specializzati ecc. Abbiamo partnership promozionali con gruppi di attivisti che lavorano nella produzione audiovisiva e quando ne siamo in grado offriamo degli sconti. Cerchiamo di assicurarci di avere un gruppo diversificato di recensori e giudici per i premi. Abbiamo sempre una rappresentanza diversificata nei nostri panel in occasione degli eventi. Prestiamo attenzione alla diversità nel nostro processo di assunzioni e direi che abbiamo un certo successo, dopodiché potremmo sempre fare di più. In questo momento stiamo valutando ciò che possiamo e dobbiamo quantificare, in modo da poter stabilire dei punti di riferimento e degli obiettivi. Penso che questo ci aiuterà a capire meglio dove abbiamo avuto successo e dove no e ci darà un’idea di quali obiettivi sono chiari e quali vadano messi in discussione
In passato hai lavorato a Radar e come produttore televisivo. Quindi sono anni che sei coinvolta nel mondo dei video musicali. Cosa rende questa forma d’arte così speciale per te?
Amo la musica, ho sempre amato la musica. Prima di lavorare in TV ho fatto la promoter per un club. Amo i video musicali perché sono spesso magnificamente creativi. Forse perché ci sono così tanti vincoli – hanno una durata fissa predeterminata, cioè non troppo lungo, devono soostenere la musica, devono promuovere l’artista. Mi piacciono anche gli spot pubblicitari, ma ovviamente non godono delle stesse libertà creative. I video musicali sono così euforici.