Il 74° Festival di Sanremo vede in gara trenta canzoni. Raggruppiamo in questo articolo i link alle varie schede dedicate ai singoli promo ed eventuali commenti brevi per alcuni video specifici. Subito sotto la playlist con tutti i videoclip ufficiali dell’edizione 2024.
Alessandra Amoroso – Fino a qui (Matteo Mavero, prod. Borotalco)
La strofa in bianco e nero, il ritornello a colori. Poi via via variazioni su questa falsariga. Performance video povero di idee. La caduta dal grattacielo? No, grazie. (Alessio Rosa)
Alfa – Vai! (Filiberto Signorello, prod. A1 Entertainment)
In questo video vediamo Alfa buttarsi col paracadute. Soggetto di Claudio Ferrante. (AR)
Angelina Mango – La noia (Giulio Rosati, prod. Borotalco)
Annalisa – Sinceramente (Giulio Rosati, prod. Borotalco)
Big Mama – La rabbia non ti basta (Bex Gunther, prod. True Color Films)
La regista Bex Gunther, californiana trapiantata a Milano, dirige il videoclip di Big Mama. C’è qualcosa di hollywoodiano nel canovaccio di questo on the road criminale, dove Thelma e Louise sono entrambe Big Mama, ma in due momenti diversi della vita (il brano è in sostanza una lettera a se stessa bambina). Intenzioni lodevoli e impianto forse troppo ambizioso per budget e tempistiche: rimane il sapore di un promo narrativo che sacrifica troppo spazio per il playback, risolvendo diversi passaggi in maniera frettolosa. (AR)
bnkr44 – Governo punk (Amedeo Zancanella, prod. The Hills)
Occupare può capitare, capirai. Una sorta di bnkr44 for dummies, con le coordinate estetiche ridotte al minimo essenziale. Zancanella col freno a mano tirato, ci lascia la sensazione di un’occasione sprecata. Peccato. (AR)
Clara – Diamanti grezzi (Attilio Cusani, prod. Borotalco)
Nel video di Diamanti Grezzi, diretto da Attilio Cusani, un gruppo di ragazzi capitanato da Clara invade un dancefloor chiuso e improvvisa un after in cui riscoprirsi. Il ricordo di quelle prime volte che segnano inevitabilmente un prima e un dopo guida uno sguardo affamato di nuove esperienze. (Bruno Palma)
Dargen D’Amico – Onda alta (Stefano Bertelli, prod. Borotalco & Seen Film)
Diodato – Ti muovi (Giorgio Testi, Filippo Ferraresi, prod. Cascavel)
Emma – Apnea (Bogdan Plakov, prod. Borotalco)
Fiorella Mannoia – Mariposa (Davide De Meo, prod. Borotalco)
Un video in studio, diretto da Davide de Meo, nel quale si alternano vari ritratti al femminile, mentre nel testo della canzone Fiorella Mannoia elenca tutto ciò che la donna è stata nei secoli: strega, sposa, madonna, regina, madre, figlia e molto altro, ma sempre libera e per questo associata a una farfalla (la cui vita però è piuttosto breve, sic!). Le donne protagoniste del video, Mannoia compresa, rappresentano età, categorie e provenienze diverse ma le riprese più riuscite e dinamiche sono probabilmente quelle di gruppo. (Donata Napoli)
Francesco Renga & Nek – Pazzo di te (Marc Lucas, prod. Borotalco)
Con questo duetto da restaurazione del maschio bianco italico, noi si sperava in una regia da Congresso di Vienna tipo Morbioli. E invece niente, dirige Marc Lucas a cui cosa vuoi dire. Tocca accontentarsi di una fotografia orange & teal, quella sì un po’ passata di moda, ma perfetta due bei tenebrosi di una certa età come gli artisti qui coinvolti. Il video: Renga & Nek si fanno una pinta al pub, ad ogni giro le ferite passate inferte dell’amore si fanno visibili con cicatrici, macchie di sangue e garze. Tutto intorno il ritratto degli avventori restituisce un’umanità varia, offrendo i diversi spettri emotivi dell’amore. Poi si fa una certa, la canzone finisce e qualcuno le birre dovrà pagarle. (AR)
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole (Marc Lucas, prod. Borotalco)
Il tema romantico del brano viene declinato in chiave fantascientifica con l’ologramma di Blade Runner 2049 in un garage e la De Lorean di Ritorno al futuro. (AR)
Gazzelle – Tutto qui (Bendo, prod. Maestro & Think Cattleya)
Geolier – I p’ me, tu p’ te (Davide Vicari, Goldenboys & AG Movie Production)
Ghali – Casa mia (Lorenzo Sorbini, prod. Boulevard Story)
Il Tre – Fragili (Mattia Di Tella, prod. Borotalco)
Fragilità a New York. Una storia d’amore che sembra andare tutto sommato bene, poi il protagonista, interpretato dallo stesso rapper italiano, decide di fare una rapina e lei, scoperto tutto, lo lascia. (DN)
Il Volo – Capolavoro (Leandro Manuel Emede, prod. Cardigan S.r.l. – Sugarkane Studio)
Per la loro terza volta a Sanremo, il trio (due tenori e un baritono) esploso grazie al format televisivo Ti lascio una canzone di Antonella Clerici si regala un set piuttosto scarno, dominato da un enorme schermo e giusto un paio di elementi di scena per dare tridimensionalità alla resa finale. Una luna piena, il cielo e numerosi rimandi ai moti stellarii incorniciano Il Volo, appiccicati sulle costellazioni che esplodono. Una domanda sorge spontanea: Capolavoro o meteo? (Riccardo Carlino)
Irama – Tu no (Pezzo di Studio, prod. DeAntartica)
La Sad – Autodistruttivo (Saku, prod. Illmatic)
Loredana Bertè – Pazza (Colomovie)
L’eterno ritorno di Gianluca Grignani a Sanremo. La fabbrica di plastica di un giovane Grignani, nel 2024 si trasforma nella fabbrica di plastica della (fin troppo) matura Loredana Berté. Il mare di un inverno effettivamente un po’ folle, movimenti lontani dagli antichi fasti warholiani: Loredana Berté è Bjork. Meno statica di Chris Cunningham, nell’animazione la sua nuova ispirazione. Distopia, robotica, plastica e intelligenza artificiale: Loredana Berté è Grignani dai capelli blu. (Alberto Beltrame)
Mahmood – Tuta gold (Attilio Cusani, prod. Borotalco)
Maninni – Spettacolare (Cristiano Pedrocco, prod. Illmatic)
Cristiano Pedrocco dirige per Maninni un videoclip elegante e minmalista. Forse troppo, laddove già il brano non è dei più memorabili e l’artista è forse il meno carismatico dell’intero cast sanremese.
Mr.Rain – Due altalene (Broga’s, prod. Maestro & Think Cattleya)
Negramaro – Ricominciamo tutto (Byron Rosero, prod. State Vision)
Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita (Galattico)
Tra Wandavision e il Carosello, ma è solo l’inizio. Poi una serie di richiami al video anni ’80 e tanta nostalgia colorata. Una citazione dei Queen, e richiami a un mondo perduto. Ricchi e Poveri, nuovi e vecchi. Danzanti ricordi di giovani invecchiati. Danzanti cartoline dal passato. Ricchi di colori, poveri di soluzioni per un mondo che corre troppo, senza pietà. Ricchi di voglia di esserci ancora, poveri. (AB)
Rose Villain – Click boom! (Andrea Folino, prod. Borotalco)
Sangiovanni – Finiscimi (Byron Rosero, prod. State Vision)
Santi Francesi – L’amore in bocca (Nicolò Bassetto, prod. Borotalco)
La donna, il sogno e il grande incubo. Non sono gli 883, tutt’altro: sono i Santi Francesi, caduti dentro un videoclip in bianco e nero di Anton Corbijn. Tra simboli da decifrare (l’orologio, il pugnale, il fuoco), inseguono vanamente una figura femminile sul crinale di una montagna. Diretto da Nicolò Bassetto. (AR)
The Kolors – Un ragazzo una ragazza (YouNuts!, prod. Maestro & Think Cattleya)
La maggiore influenza dei The Kolors sono gli anni Ottanta e questo è risaputo. Nel caso in cui fosse servita una conferma, Niccolò Celaia e Antonio Usbergo (Younuts!) hanno deciso di fare diventare il brano la base per una sessione di aerobica in 4:3. Grafica retro e interfaccia VHS, neon e immagine vagamente sfocata, accessori fluo, scaldamuscoli e una ambientazione da studio televisivo fanno il resto. (DN)