Irama – Ovunque sarai (Enea Colombi)
Irama forse ci piaceva di più nella sue veste tamarra che vestito con la rete da pesca. Superato lo shock, ci si para davanti il video e subito abbiamo una prima, lietissima, sorpresa. Se riposizionamento deve essere, che sia fatto con tutti i crismi, devono essersi detti Irama e management, andando a coinvolgere il più autoriale dei registi italiani: Enea Colombi.
C’era il rischio enorme di una “fusione fredda” e invece ne è uscito uno dei video più belli e toccanti degli ultimi mesi (qui la versione Vimeo), in cui gli stilemi del regista sembrano cuciti su misura del brano – il mistero e l’oscurità (è tutto un grande sogno); gli elementi naturali (gli alberi, la neve, il fuoco) come personaggi chiave –, esplorando con coraggio anche l’uso degli effetti speciali. (AR)
Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia (Francesco Lettieri)
Un vero e proprio miracolo natalizio, ma versione Sanremo: un nuovo videoclip di Francesco Lettieri (che, annuncio così tanto per gradire, farà parte della giuria ai Videoclip Italia Awards!). Il regista partenopeo ha ricordato sui suoi canali social i vecchi tempi in cui, mentre studiava a Roma, abitava assieme ai fratelli Truppi, rivelando anche l’evento che ha ispirato il video.
«Una volta incontrai nel corridoio Giovanni, vestito col cravattino e le scarpe di vernice, che usciva di nascosto. Gli chiesi dove stesse andando così elegante. Fece il vago, “una cosa di lavoro” disse. Io insistetti e alla fine ammise: stava andando a fare un piano bar per un evento di team building di un call center. Si giustificò dicendo che lo avrebbero pagato bene. Non so perché, ma l’immagine di Giovanni, con la sua serietà e la sua integrità, che suonava per un evento di team building mi è rimasta impressa. A distanza di 15 anni ho pensato che sarebbe stato giusto per questo video partire da quell’immagine di quel momento di passaggio tra la vita da ragazzo e la vita da adulto. Poi ci ho aggiunto le mozzarelle di bufala e un pizzico di Climax».
L’episodio autobiografico, quel “momento di passaggio”, diventa qui la metafora della partecipazione a Sanremo (una vetrina che sicuramente “paga bene”), il cui carrozzone viene restituito con questa parata di improbabili invitati a una festa di Capodanno. Ed ecco che, nonostante le premesse da incubo, la festa si rivela un’esperienza tutto sommato unica e divertente (“…che non farò mai più”?). (AR)
Emma – Ogni volta è così (Bendo)
Si apre che sembra un video di The Weeknd, ma qui i Bendo di fatto approfondiscono la loro fissa coi laser già dichiarata nel loro recente lavoro per Mara Sattei. Tutto molto figo, ma mi resta il dubbio che non sia l’abito adatto per Emma e soprattutto per questo brano nonostante la base elettronica di Dardust. (AR)
Iva Zanicchi – Voglio amarti (Mattia Panté)
Non avremmo mai voluto ritrovarci nei panni di un diciannovenne videomaker siciliano che deve fare il videoclip per Iva Zanicchi e la sua canzone di Sanremo in cui canta “Voglio amarti con l’anima e di più/Voglio amarti nelle braccia, nel calore/della pelle, del tuo viso su di me/Voglio amarti e non solo per amore/voglio amarti perché ho fame anch’io di te”. L’erotismo nella terza età, specie dal punto di vista femminile, rimane ancora un tabù da abbattere, ma sarebbe stato un po’ troppo chiedere a Panté di affrontare la questione di petto. (AR)
Yuman – Ora e qui (Davide Bastolla)
Il buon vecchio piano sequenza al rallentatore: succede un po’ di tutto nel pub dove Yuman beve solitario come tutti gli amanti delusi, da due ragazze che si baciano a una rissa fra motociclisti e addetti alla cucina. Grazie alla musica però tutto si ferma e torna al punto di partenza. Peccato che non ci fosse budget per delle botte un po’ meno finte. (AR)