Rkomi – Insuperabile (YouNuts!)
Un’attrazione irresistibile rappresentata attraverso un duello uomo/donna a suon di armi automatiche, mentre Rkomi distrugge un taxi simbolo del suo album uscito l’anno scorso. Omaggio palese a Treat Me Like Your Mother, indimenticabile videoclip diretto da Jonathan Glazer per il supergroup The Dead Weather, che resta insuperabile. (Donata Napoli)
Dargen D’Amico – Dove si balla (Colomovie)
Una landa desolata e una miriade di statuette in miniatura sopra un vinile che gira: dopo due anni di discoteche bloccate è il massimo dello sballo a cui possiamo aspirare. Matteo “Colomovie” Colombo mette in scena un “presepe dance ” intriso di decadentismo (qui il backstage), dando una degna rappresentazione del testo apparentemente edonistico e malinconico di Dargen. (Riccardo Carlino)
Sono nati i Videoclip Italia Awards! Hai partecipato alla realizzazione di un videoclip nel 2021? Iscriviti al nostro premio. Deadline iscrizioni: 16 marzo. Cerimonia di premiazione: 29 maggio, presso il Monk a Roma.
Mahmood, Blanco – Brividi (Attilio Cusani)
I favoriti della gara si presentano con un video ben fatto – che sfiora già i 3 milioni di visualizzazioni mentre sto scrivendo –, girato in trasferta all’estero e tecnicamente inappuntabile. Ci sono gli amori sfigati e il mare d’inverno, ma anche delle belle BMX coperte di “diamanti”. Peccato invece per il finale che rappresenta l’autentico guizzo del video e viene puntualmente tarpato dalle suggestions di YouTube. (Alessio Rosa)
Michele Bravi – Inverno dei fiori (Michele Bravi, Roberto Chierici)
Michele Bravi è preso malissimo. Il suo video, diretto assieme a Roberto Chierici (anche dop), si adagia sul mood cupissimo del brano mostrandocelo solo come un cane alla pensilina del bus. Potrebbe andare peggio? Potrebbe piovere. E infatti piove. Anzi, peggio ancora, nevica. Insomma è inverno e, indovina un po’, ci sono pure i fiori. Lui sembra Edward mani di forbice, ma poi si scopre che tutto sta avvenendo sul palco di un teatro dove ci sono pure i manichini avanzati dal video di Dargen D’Amico. (AR)
Ana Mena – Duecentomila Ore (Mauro Russo)
Oh finalmente Mauro Russo. Split screen a cazzo e vagonate di cliché come piace a noi. Il tinder date di Ana Mena con il bonazzo di turno giacca di pelle, moto e sigaretta finisce male. I due passano un’intera giornata a girare per Roma, ma proprio sul più bello, in un romantico pontile sul lungo Tevere, lei lo pianta. A lui non gliene può fregare di meno, ma rimane l’enigma del finale, con quel taglio di luce sul suo primo piano che neanche Robert Eggers in The Lighthouse. (AR)