Di videoclip “fatti in casa” se ne vedono fin troppi di questi tempi. Del resto la tecnologia ha democratizzato l’accesso ai mezzi di produzione e questo vale tanto per la musica, quanto per il videomaking e dunque per la videomusica. A dirla tutta di videoclip fatti in casa se ne fanno anche troppi, mentre di lavori che, anche con mezzi ridotti, riescano a dare un senso alla commistione tra immagini e musica se ne vedono invece sempre troppo pochi.
È il caso fortunato di questo 3 ore, lavoro “solista” firmato da Chiara Missaggia per Luca Cescotti: un loop notturno dentro un appartamento, da paralisi esistenziale (con ovvio eco alla recente epoca di quarantena), giocato con grazia sugli elementi minimi delle immagini in movimento – ombre e luci (colorate), messa a fuoco, piano sequenza – rispecchiando sempre fedelmente la struttura del brano e riflettendo coerentemente il contenuto del testo.
«Il video è stato girato a Lisbona durante il secondo round di lockdown», ci riferisce la regista, «e anche se il pezzo non si riferisce a questo periodo storico, abbiamo trovato dei punti d’incontro tra le tematiche che abbiamo voluto mantenere». Missaggia ci informa inoltre che «il giorno prima che Luca arrivasse a Lisbona per girare il video – nonostante gli scongiuri – è entrato in vigore l’obbligo di utilizzo delle mascherine anche all’aperto. Un timing perfetto per farci cambiare totalmente i piani che avevamo fatto e farci spremere le meningi per ripensarlo in toto in 24 ore. Anche se nel frattempo le regole sono cambiate, abbiamo deciso di mantenerlo così com’è – conclude –, convinti che quella situazione ci abbia spinti a pensare oltre ai limiti – già notevoli – di budget a disposizione».