Chissà se poi dobbiamo davvero prenderlo sul serio, Ghali. Proviamoci per un attimo, guardando il suo ultimo videoclip, Wallah, scritto da lui e diretto dal tunisino Moncef Henaien. Si tratta di un brano che invita a ballare, dove si parla di riempire il “passaporto rosso”, quello italiano, con cui si può viaggiare dappertutto, mentre Ghali si definisce «solo un kahlouch che balla sulla misére» (solo un nero che balla sulla miseria).
Il video è invece un viaggio surreale tra una medina, il deserto e le oasi, in cui il rapper appare costantemente accompagnato da un misterioso personaggio incappucciato (ripreso dal folklore algerino e tunisino). Viaggio che termina bruscamente, lasciando presagire un seguito, con un uso spiazzante del product placement: nel mezzo del deserto, infatti, al calare della notte Ghali si imbatte in un McDonald’s.
Insomma, in questo viaggio a ritroso verso le proprie origini, in cui attraverso la lingua si cerca di far riunire tutte le culture (ma anche l’infanzia, la gioventù e il presente del protagonista), ecco spuntare il simbolo per antonomasia della globalizzazione (o del capitalismo, del consumismo, dell’omologazione; vedete un po’ voi) e che del resto finanzia generosamente l’operazione (Ghali è da tempo uno dei volti della catena di fast food). Un bel cortocircuito, verrebbe da dire, ma come leggerlo?
Si tratta di uno scherzo superficiale, da buontemponi, oppure dobbiamo prenderla come un’autodenuncia consapevole? Quasi Ghali si fosse messo a ribaltare il messaggio pubblicitario, alla faccia dell’inserzionista. Una (auto)critica affatto subdola della società contemporanea, dove nel deserto del reale l’unica cosa che rimane è cibo spazzatura, dove farsi sponsorizzare è l’unica salvezza (l’unica oasi rimasta? O anche questo è solo un miraggio?). Chissà se dobbiamo prenderlo sul serio, Ghali.
Credits
Written by: Ghali
Directed by: Moncef Henaien
Production: NOON
Assistant director: KTYB
Project manager: Riadh Feddini
Project coordinator: Mazen Dekhil
DOP: Yassine Tabka, Riadh Bekir
Ronin operator: Mouheb Bouden
Camera assistance: Wassim Zouaoui, Dahma Abidi, Lina Hollich, Antoine Gomard
Drone operator: Mahmoud Lahouel
3D artist: Stefano Polli
Foley artist: Cora Onori
Edit, VFX & Color grading: Moncef Henaien
Stylist: Ramona Tabita
Thanks to: McDonald’s, Benetton Group, United Colors of Ghali, Boulevard Story
Special thanks to: Hicham Bouzayd and Boulevard Story