È di qualche giorno fa il nuovo videoclip dei Vanarin, Lonely, diretto dall’italo-cinese Alessio Hong. Un piccolo film di fantascienza e amore ultraterreno, in cui un astronauta vaga solitario e disperato per lo spazio senza fine, mentre il suo pensiero corre all’amata che ha lasciato sulla terra.
Realizzato con pochi mezzi, il videoclip riesce ad ammaliare grazie all’ottima combinazione di effetti speciali digitali e fai da te e all’applicazione di una grana vintage azzeccatissima: tutti elementi che contribuiscono alla resa poetica delle immagini, spesso notevoli per composizione, e a veicolare un’atmosfera unica, laddove già lo script rivelava una maturità affatto scontata per un regista così giovane.
Con l’uscita di questo video, ne abbiamo approfittato facendo qualche domanda a Hong per conoscerlo meglio e sapere qualche cosa in più su questo lavoro.
L’INTERVISTA
Ciao Alessio, come va? Complimenti per questo video innanzitutto. Raccontaci un po’ di te e del progetto Goofy Studio.
Ciao! Sono Alessio, ho 23 anni e vivo a Roma dove lavoro come regista e direttore della fotografia. Il progetto Goofystudio è nato con Michele Formica, entrambi un paio di anni fa eravamo studenti fuori sede, ci siamo incontrati per caso e subito abbiamo capito che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Entrambi abbiamo uno stile e ispirazioni diversi l’uno dall’altro, ma riusciamo sempre a capire la visione dell’altro e assecondaro al punto giusto per creare un’unione stilistica.
Com’è nato questo ultimo videoclip per i Vanarin? Com’è stata la collaborazione con la band?
I Vanarin ci hanno contattato dopo il videoclip che ho realizzato per Han, Jenny!. Mi ha sempre affascinato l’idea che, nella mitologia giapponese, l’anima di una persona che muore diventa un fantasma quando ha dei grandi rimpianti nella vita. Mi sono immaginato un astronauta che muore nello spazio e rimane intrappolato come fantasma nel cosmo. Fortunatamente i ragazzi della band mi hanno dato carta bianca e dopo aver approvato la mia idea iniziale mi hanno dato tempo per preparare la mia visione.
Quali sono state le altre principali ispirazioni e come si ricollegano, se si ricollegano, alla musica e al testo della canzone?
Da bambino avevo moltissime enciclopedie sul cosmo, ero affascinato soprattutto dalle interpretazioni degli artisti dei vari corpi celesti, ho sempre voluto fare qualcosa con lo spazio e questo video lo considero un primo tributo a tutto quell’immaginario. Visivamente mi sono ispirato ai footage anni 70′ della Nasa in 16mm, i colori e il simbolismo di Evangelion e ovviamente a 2001: Odissea nello spazio. L’idea del video mi è sembrata la più adatta alla musica proprio perchè lo spazio, per quando vasto e pieno di bellezze straordinarie, è il luogo più solitario e vuoto. Il setting perfetto per il fantasma di un astronauta pieno di rimorsi.
Quanto è durata la preparazione del video, sia in termini di scrittura che di preproduzione vera e propria?
I Vanarin mi hanno contattato verso fine 2020, eravamo ancora in un periodo molto incerto per la questione covid, quindi non hanno avuto particolari esigenze di date. Una volta approvata l’idea, verso i primi di gennaio la scrittura del trattamento è stata abbastanza veloce, in un paio di settimane è stato realizzato. La cosa che ci ha preso più tempo è stato tutto il processo di preproduzione, la realizzazione dello storyboard e sopratutto la ricerca del metodo giusto per ricreare l’effetto zero-gravity dell’astronauta. Ci sono voluti un paio di mesi per riuscire a trovare la soluzione adatta al budjet e all’idea e a Marzo abbiamo fissato le date di ripresa.
In quanto tempo invece avete girato? Quali sono state le sfide principali di questo shooting?
Probabilmente è stato uno dei video più difficili a cui ho partecipato, impossibile se non avessimo avuto tutto questo tempo di preparazione. I giorni di ripresa sono stati due, in uno studio piccolo ma adatto al metodo che abbiamo trovato per realizzarlo. La difficoltà più grande di questo video è stata quella di riuscire a coniugare bene tutti i reparti creativi per arrivare al risultato desiderato, in particolare la fotografia e gli effetti speciali dovevano andare di pari passo per ottenere effetti fotorealistici e astratti al punto giusto. Sicuramente ha aiutato tanto la grande intesa con il direttore della fotografia Francesco Pratesi che oltre essere un capacissimo direttore della fotografia è uno dei miei migliori amici da sempre.
Come avete girato e come invece sono stati realizzati gli effetti speciali? È tutta computer grafica?
Il video è stato girato interamente con Blackmagic Pocket 4k e Lenti Leica R. Sono sempre stato dell’idea che unire effetti analogici a effetti digitali sia sempre stato il modo migliore per creare una sensazione di “realtà”. Inizialmente l’idea era di coinvolgere stuntman e imbragature per “appendere” l’attore dal soffitto e sospenderlo in aria. Ben presto abbiamo capito che il budget richiesto solo per questo stunt avrebbe superato il budjet totale del video, quindi abbiamo optato per una soluzione più creativa.
Per creare il look visivo ci siamo ispirati alla pellicola in 16 mm con cui sono state girate le missioni Apollo nello spazio. Una delle caratteristiche principali della pellicola è che sotto un certo livello di nero si perde completamente dettaglio e non si distingue più l’ombra dallo sfondo nero. Sfruttando questo dettaglio abbiamo appoggiato l’attore su delle piattaforme nere davanti a uno sfondo scuro. In post-produzione è bastato abbassare le ombre per nascondere le superfici indesiderate.
Sei regista ma anche art director, direttore della fotografia e sicuramente dimentico qualcosa. In quali panni ti trovi più a tuo agio? Hai intenzione di specializzarri in qualcosa in particolare?
Mi è sempre piaciuto tutto ciò che concerne il video e il cinema a 360 gradi. Vengo da una provincia (Arezzo, ndr) dove trovare altri ragazzi appassionati era difficile, quindi ho sempre fatto tutto da solo. Ho iniziato come vfx artist seguendo tutorial su youtube su come far esplodere macchine su After Effects, poi mi sono interessato alla regia e alla direzione della fotografia.
Da quando mi sono trasferito a Roma finalmente posso dire di aver trovato persone validissime con cui collaborare. Ora vorrei concentrarmi principalmente sulla regia, ma mi piacerà sempre far esplodere le macchine con gli effetti.
Infine la fatidica domanda conclusiva: progetti futuri? (a breve e lungo termine)
Attualmente sto scrivendo il mio cortometraggio di debutto, qualcosa a che fare con un ragazzino cinese e la rivisitazione di una certa favola toscana.
Credits video
A GOOFY PRODUCTION with PAVEL ZELINSKIY and CLAUDIA MARCHIORI
Directed by ALESSIO HONG
Director of Photography FRANCESCO PRATESI Camera Operator EDOARDO GAROFALO
Vfx Artist CLAUDIA BONSANGUE
Line producer CAMILLA MAGNALARDO
1st Ass. Director ANNA CARRUBBA Costume Design SAVERIANA BUBANI
Make up Artist VALENTINA ROSANO Camera Assistant MATTIA TARANTINO
Gaffer GIOVANNI COSMO