Come va con l’elaborazione del lutto? Eh si, perché con lo scioglimento dei Daft Punk si chiude un pezzo di storia grande così della musica elettronica e anche del videoclip musicale. Ma cominciamo dalla fine. Ieri con un filmato intitolato Epilogue il duo ha comunicato al mondo la propria fine: quasi otto minuti ripresi dal loro film Electroma, rimontati con il finale di Touch, da Random Access Memory. Thomas Bangalter si fa esplodere mentre Guy-Manuel De Homem-Christo prosegue il suo percorso nel deserto, un robot alla ricerca della propria umanità: «Hold on, if love is the answer, you’re home».
Per salutare i due robot, ripercorriamo brevemente la loro videografia, soffermandoci sui lavori più iconici e importanti (ma è difficile lasciar fuori qualcosa). Un autentico fuoco di fila di capolavori che li hanno aiutati (e non poco) a imporsi all’attenzione del pubblico.
Homework
I videoclip del primo album non hanno bisogno di presentazioni, pura Storia del videoclip. Anno di grazia del Signore 1997, Jonze e Gondry ai massimi livelli: passando dal dog-meets-girl di Da Funk (poi ripreso nell’autodiretto Fresh) al sincronismo esasperato e ultracreativo di Around The World c’è il rischio di dimenticarsi Revolution 909 di Roman Coppola, forse il suo miglior lavoro (e personalmente fra i tre è il video che preferisco, anche se è il meno ricordato).
Morale della favolta: davanti a questi mostri sacri pure Burnin, che è un promo di tutto rispetto, sembra una ciofeca (povero Seb Janiak). Aggiungiamo solo che è davvero un peccato doversi rivedere questi videoclip a 480p (quando dice bene): sarebbe ora di fare un bel restauro!
Discovery
Dal punto di vista della promozione audiovisiva , l’album del 2001 coincide con l’anime Interstella 5555, affidato a Leiji Matsumoto, noto soprattutto per Capitan Harlock e idolo dei musicisti, coadiuvato nell’impresa da Daisuke Nishio, Hirotoshi Rissen e Kazuhisa Takenōchi. Il film, una saga intergalattica senza dialoghi costruita interamente sulle canzoni dell’LP, venne presentato nel 2003 a Cannes
Human After All
La campagna video di Human After All è segnata invece da due video incentrati sul playback, eppure davvero particolari. Il primo fu Robot Rock (qui la versione “maxium overdrive”), girato in VHS nel tentativo di recuperare l’estetica televisiva anni Ottanta, a metà tra una retroapparizione in tv e un omaggio ai videoclip metal di quegli anni.
Il più ricordato è però Technologic grazie all’indimenticabile (che trauma!) robot-bambino demoniaco che partecipa alla performance nelle vesti del cantante. Tutti e due i video sono stati diretti dagli stessi Daft Punk, mentre The Prime Time of Your Life venne affidato a Tony Gardner, designer del robot di Technologic (e dei caschi del duo), che se ne uscì con un video da mettere dritto dritto nella top-3 dei più inquietanti di sempre.
Random Access Memory
Dopo la parentesi di Tron Legacy (il videoclip estratto dalla colonna sonora fu Derezzed, che apre l'”era Warren Fu”), arriva forse il loro più grande successo con il tocco funk di Random Acces Memory e il singolo Get Lucky che dominò le classifiche del 2013. Il videoclip ufficiale uscì cinque mesi dopo la pubblicazione del singolo – lasciando così ampio spazio al “video apocrifo” (vedi qui e qui a titolo di esempio) adagiandosi sulle logiche partecipative della rete – e venne girato contemporaneamente a Lose Yourself To Dance, con cui si cercava di replicarne il successo. Qualche sforzo produttivo in più venne invece fatto per Instant Crush, in cui troviamo la partecipazione di Julian Casablancas (travestito da Gianna Nannini).
The Weekend
L’ultima collaborazione dei francesi è stato quella con The Weeknd per l’album Starboy con il singolo omonimo e I Feel It Coming. Ed è proprio nel videoclip di questa seconda canzone (ancora diretto da Warren Fu) che incontriamo l’ultima apparizione dei Daft Punk: atterrati sul pianeta “romantico”, ora congelato, che fa da sfondo alla vicenza, s’imbattono nel cuore ancora pulsante di The Weeknd.