Registi più apprezzati: Colin Read, Woodkid, De Turah, Young Replicant
Non è un caso che alcuni registi ritornino con grande frequenza sulle nostre pagine o che altri, pur centellinando i loro lavori videomusicali, puntualmente ritornino sulla scena con opere clamorose e sublimi, il cui confronto con buona parte delle nuove leve è impietoso.
Quest’ultimo è sicuramente il caso di Woodkid/Yoann Lemoine e Martin De Turah, autori dei due migliori videoclip dell’anno, di cui ho già scritto qui. Va registrata anche la conferma di Zhang+Knight, quest’anno all’attivo con un solo (bellissimo) videoclip, e il ritorno di Young Replicant, di cui attendiamo a inizio gennaio la conclusione della trilogia per Sam Dew.
Chi ci ha invece martellato con videoclip di qualità è stato Colin Read, che a mio avviso va ammesso al pantheon dei grandissimi grazie al video di Walls, a quelli girati per i Glass Animals (Dreamland è forse il “miglior video lockdown dell’anno”) e Broken Eyes per i Doves. Già sto male al pensiero che fra un paio d’anni girerà solo pubblicità.