I video di The Weekend
Parlavamo di C Tangana e del suo uso “consapevole” del videoclip. E allora non possiamo non citare il campione indiscusso del 2020 musicale, con tanti saluti ai Grammy Awards: The Weeknd ha segnato l’annata con le sue hit, ma ha anche realizzato un impressionante lavoro videomusicale, che ha pochi eguali in termini di qualità e audacia (e questo vale anche per le esibizioni televisive, tutte spettacolari e di altissimo livello).
Probabilmente folgorato dal successo di Joker, The Weeknd ha creato un alter ego psicotico, di cui “ammiravamo” le gesta già nel videoclip di Heartless sul finire dell’anno scorso, poi proseguite nel sequel Blinding Lights. La genesi di questo personaggio ci veniva però mostrata nella successiva doppietta diretta da Anton Tammi e composta dal corto After Hours e dal videoclip di In Your Eyes, in cui dal delirio psichedelico si passava alla follia omicida vera e propria.
Qui si interrompeva la collaborazione con Anton Tammi, procedendo con l’episodio interlocutorio di Until I Bleed Out e l’anime Snowchild, in cui attraverso l’espediente dell’animazione veniva ripercorsa tutta la carriera videografica del cantante canadese. Un video che ne metteva in luce la coerenza, testimoniando il discorso (auto)critico sulla fama e il rapporto perverso con questa, in un progressivo svelamento degli effetti devastanti dell’industria culturale sul cantante.
Quello mostrato quest’anno da The Weeknd è una lenta caduta autodistruttiva, che arriva alla dissociazione da sé in Snowchild e procede poi in Too Late in una quasi totale perdita di corporeità: l’artista ridotto letteralmente a maschera usa e getta, annichilito a livello di icona, con la sua testa presa e usata a piacimento da due modelle ritoccate.
Lascia sbigottiti che una cosa del genere avvenga davanti agli occhi del pubblico mainstream, in videoclip da centinaia di milioni di visualizzazioni. Del 2020 rimane dunque anche quest’uomo che ha avuto tutto e si ritrova letteralmente senza niente: col naso rotto, la giacca rossa e il vuoto assoluto dentro, blinded dalle luci della fama e del successo, certificando la bancarotta morale di un sistema che ci aveva promesso tutto.