10. Disclosure feat. Aminé, slowthai – My High (Simon Cahn)
Alex, un ragazzo vittima di un incidente, viene portato d’urgenza in ospedale, ma dal momento in cui viene affidato a un infermiere disattento gli capiterà di tutto: dapprima rapito da una donna sarà poi vittima dei maltrattamenti di una serie di personaggi, tra cui anche Aminé e slowthai. Simon Cahn, regista francese strettamente legato alla poetica di Spike Jonze – con il quale esordì anni fa co-dirigendo il corto Mourir Auprès de Toi –, firma una clip caotica e nonsense, spassosamente confusionaria e dal montaggio a tratti frenetico che ne esalta l’instabilità narrativa. Best Dance/Electronic Video UK aglia UKMVA di quest’anno!
9. Waze & Odyssey, George Michael, Mary J. Blige & Tommy Theo – Always (Nelson De Castro)
Fin dalla sua prima esperienza nell’ambito del videoclip – un contest indetto da Saatchi&Saatchi in collaborazione con gli OK Go – Nelson De Castro ha dimostrato di avere abbastanza inventiva, determinazione e passione per realizzare progetti ambiziosi sempre ricercando soluzioni originali. Sono passati sette anni da quel primo esperimento e il giovane regista dimostra di non avere mai abbandonato quell’approccio artigianale che gli valse l’ingresso nell’industria videomusicale. Con Always, versione riadattata da Waze & Odyssey di un vecchio brano di George Michael e Mary J. Blige – a sua volta cover di Stevie Wonder –, De Castro mette in scena un’elaborata coreografia all’interno di un diner tutta giocata sull’effetto specchio, creando un caleidoscopio di immagini che fonde con sapienza VFX a practical effects.
8. Duck Sauce – Mesmerize (Keith Schofield)
Diciamolo subito: questo è il videoclip più divertente dell’anno, il classico colpo di genio alla Keith Schofield. Per chi conosce bene l’opera del regista il video di Mesmerize si allinea perfettamente con gli standard di assurdità al quale ci ha abituato in passato, sono infatti suoi lavori come Big Bad Wolf e Bike Engine. Non potendo realizzare una versione live action della clip a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, Schofield trasforma la versione animatic che viene solitamente utilizzata per il pitch nel videoclip ufficiale. Libero dai limiti degli shooting tradizionali, si sbizzarrisce a creare scenari surreali in cui Morgan Freeman e Bruce Willis dibattono sulla teoria della simulazione insieme a Vin Diesel e Daniel Craig, prima di aprire un portale tra le loro chiappe. Uno spasso!
7. Ferran Palau – Flora + Caic (Pablo Maestres)
Il mito della fenice attraverso gli occhi di Pablo Maestres. Il regista catalano si spinge fino all’estremo nord scandinavo con una piccola troupe, fronteggiando condizioni metereologiche avverse, per realizzare Flora + Caic, breve film accompagnato dalla musica di Ferran Palau. Maestres segue le vicende di tre personaggi immersi nel gelo del freddo nord, le cui storie sono tenute insieme dalla presenza di corvi che al momento della loro morte prendono fuoco, un chiaro richiamo al mito della fenice. Si tratta di un videoclip enigmatico che offre più domande che risposte, colmo di simbolismo e al contempo carico di speranza e un senso di rinascita, che sorprende non solo per il contenuto ma anche e soprattutto per la forma (si veda la coreografia iniziale destabilizzante con la camera che segue il protagonista mantenendo il tracking fisso sul soggetto in movimento). Un video che prende le distanze dall’approccio tipico di Maestres, abituato a gestire shooting ben più controllati, dosando con equilibrio set in studio e location esterne, e il risultato finale lo premia di tutti gli sforzi.
6. FKA Twigs – Sad Day (Hiro Murai)
Sad Day ci dimostra con chiarezza due cose: la prima è che è altamente sconsigliato sfidare FKA twigs in un duello di wushu (antica disciplina di arti marziali cinese), e la seconda è che Hiro Murai rimane uno dei migliori registi di videoclip in circolazione. In questo video, che segna il ritorno del regista al promo dai tempi di This is America, ritroviamo molta della grammatica di Murai: uno scenario notturno e desolato, il costante passaggio tra diegetico ed extradiegetico, la presenza di elementi stranianti con caratteristiche oniriche. Con questo approccio Murai racconta la storia di un duello – quasi una danza – con le spade per le strade di Londra tra la cantante e un uomo misterioso, combattimento che rappresenta per twigs il culmine di anni di formazione sotto la guida di Master Wu del Shaolin Wushu Centre, a dimostrazione di quanto l’artista si immerga completamente nei suoi progetti personali, mostrando una dedizione ammirevole.