È stato un anno a dir poco difficile, ma nonostante tutto il videoclip è ancora in piedi. Certo, ha subito qualche incidente di percorso e apportato qualche modifica qua e là, si è evoluto piegandosi alle esigenze di un momento complicato, ma è vivo e vegeto. Abbiamo assistito all’ascesa di un nuovo genere di videoclip, il lockdown video, con soluzioni più (Dreamland e Keep Moving) o meno (Supercalifragili) creative, c’è stato il ritorno di un paio di grandi firme (De Thurah e Gondry), la scoperta di qualche nuovo e promettente autore (Gavriss e Bresson), un po’ di conferme (Hudson e Maestres), e in generale si può dire che anche quest’anno il videoclip ci ha saputo intrattenere e ispirare.
Di seguito il mio personale resoconto su quelli che sono i titoli da ricordare di un anno da dimenticare.
20. Tame Impala – Lost in Yesterday (Terri Timely)
A Terri Timely, moniker dietro il quale si cela il duo composto da Ian Kibbey e Corey Creasey, viene affidato il difficile compito di presentare al mondo il singolo d’apertura del nuovo album dei Tame Impala, The Slow Rush, uno degli album per cui c’era maggiormente attesa quest’anno. Lost in Yesterday presenta una narrazione circolare che sfrutta dei cut nascosti lungo la clip, simulando un long take che riprende la tecnica di hitchcockiana memoria resa celebre con Nodo alla Gola. La macchina da presa cattura gli innumerevoli dettagli di un ricevimento matrimoniale dove, al progredire di ogni loop, lo scenario si fa maggiormente sfarzoso ed elaborato.
19. Igorrr – Very Noise (Meat Dept.)
Ad una prima visione, Very Noise appare come un esperimento visual inclassificabile, pura sperimentazione visiva la cui linea narrativa sembra non trovare nessun punto d’incontro nelle innumerevoli ambientazioni messe in scena dal collettivo Meat Dept. (David Nicolas, Laurent Nicolas and Kevin Van Der Meiren). In pratica una giostra nonsense di due minuti che ubriaca lo spettatore di immagini contorte e surreali per lasciarlo tra il divertito e disturbato. In realtà invece, nonostante l’approccio risulti bizzarro, si tratta del tentativo di rappresentare visivamente le sensazioni di un soggetto colto da ictus. Il brano prodotto da Gautier Serre (aka Igorrr), dal ritmo estremamente sincopato, diviene la colonna sonora che scandisce la metamorfosi di una serie di soggetti/mostri che incontriamo lungo il promo, i quali sembrano aver perso completamente il controllo dei loro movimenti e sono in balia del suono.
18. Piero Pirupa – Braindead (Heroin Kills) (Yousef)
Shaun Williamson, attore noto soprattutto per il suo ruolo di Barry Evans in EastEnders, è il protagonista del videoclip allucinato che accompagna Braindead di Piero Pirupa. Williamson interpreta un attore incaricato di sensibilizzare il giovane pubblico televisivo sulla pericolosità e le conseguenze devastanti della droga. Ci troviamo sul set di un commercial PSA (pubblicità progresso) quando all’improvviso la situazione prende una piega inaspettata: dopo aver ingerito una pastiglia di provenienza ignota è lo stesso Williamson a diventare vittima di quella minaccia dalla quale cercava poco prima di metterci in guardia. L’escalation di reazioni che segue è da capogiro: visioni di molteplici miniature dello stesso protagonista, il suo cervello che abbandona il cranio e combatte contro la crew del set, cloni e assurdità varie. Insomma, che sia da monito per tutti: “stay away from pills!”
17. Coldplay – Trouble in Town (Aoife McArdle)
Diversità, pregiudizio, corruzione e abuso di potere sono le tematiche centrali del promo che accompagna Trouble in Town, una critica estremamente attuale in un tempo in cui scontri e violenza sono al centro delle nostre vite. In una città popolata da animali antropomorfi, la cui estetica ci riporta al jonziano Da Funk, Aoife McArdle segue la vicenda di una volpe che finisce vittima dei soprusi di un poliziotto, costringendo il protagonista alla fuga per le strade notturne della metropoli. Il disagio sociale fa da sfondo al dramma personale del protagonista mentre in tv vanno in scena comizi politici i cui oratori hanno le sembianze di maiali. Il concept del video trae diretta ispirazione da La fattoria degli animali di George Orwell dipingendo uno scenario che, per quanto assurdo possa sembrarci, testimonia e denuncia con sapienza le difficoltà di una società odierna in crisi e sul punto del collasso.
16. Active Child – Color Me (Martin De Thurah)
Color Me segna il ritorno di Martin De Thurah al videoclip, nonostante questo lavoro penda maggiormente verso la sfera del cortometraggio che non del video musicale. La musica di Active Child si traduce in colonna sonora del turbamento di una donna che sfugge ad una cena e si isola nel tentativo di gestire il suo malore. L’intenzione di De Thurah è creare un’opera spaventosa, traducendo visivamente l’esperienza traumatica che si prova nell’essere divorati dalla propria ansia, ma lasciando comunque trasparire un senso di speranza. L’inquietudine avvolgente di Color Me ipnotizza lo spettatore per tutta la durata del video, fino a quando, negli attimi finali, il regista danese ci consente di riprendere fiato.