Ci siamo quasi: giovedì 5 novembre si terranno gli attesi UK Music Video Awards, il più prestiogioso premio dedicato ai videoclip. Dovuto all’emergenza Covid-19, l’edizione 2020 non si terrà come di consueto presso la Roundhouse di Londra, ma verrà trasmesso live dalla capitale inglese grazie alla tecnologia innovate live.
Lo show comincerà alle 20.30 orario italiano, con apertura dei cancelli virtuali alle 20 e sarà visibile acquistando un biglietto sul sito dell’organizzazione. Noi ci saremo e commenteremo la serata sulle nostre Instragram stories.
Per ingannare l’attesa ci siamo studiati a menadito le nomination e ci siamo anche marzullianamente posti sei domande per altrettante risposte, sbilanciandoci su qualche pronostico e cercando di aiutare i nostri lettori a orientarsi su temi, favoriti e possibili outsider della serata.
Come andranno i premi: si spartiranno equamente tra case di produzione e registi o c’è qualcuno che rischia di sbancare tutto?
Alessio Rosa: Non ci sono stati video epocali nell’ultimo anno e di conseguenza non credo ci sarà un dominatore, a meno che la miscela di successo commerciale e cura artistica non porti molti voti a Blinding Lights. Mi sembra uno dei video più quotati in assoluto ed è forte di tante candidature tecniche. Altro potenziale dominatore guardando il numero di candidature potrebbe essere Physical di Dua Lipa, però ok che agli UKMVA amano Canada, ma non mi sembra un videoclip tale da meritarsi allori particolari.
Nicola Marceddu: Quest’anno vedo tutto un po’ più equilibrato rispetto alle edizioni passate (vedi l’edizione dell’anno scorso con protagonista assoluto Henry Scholfield e i suoi video con Stormzy). Tra i titoli in gara penso saranno pochi quelli che si ritaglieranno un posto nella storia, la giuria a questo punto potrebbe dividersi tra una manciata di titoli: Blinding Lights, Physical e il ritardatario Rocket Fuel, che essendo uscito dopo agosto 2019 entra in gara solo quest’anno e potrebbe portare a casa più di un premio.
Chi sono invece i grandi assenti?
Nicola: Sicuramente Colin Read, che è stato stranamente snobbato nella categoria Best Director. Questo è stato un po’ il suo anno nonostante le difficoltà di produzione sopraggiunte con l’emergenza sanitaria. Dopo aver firmato uno dei videoclip più interessanti dell’anno con Walls di Mild Minds, è riuscito ad entrare nel roster di Pulse Films per poi iniziare una collaborazione con i Glass Animals che ha portato allo sviluppo di due videoclip di grande impatto: Dreamland, senza dubbio il miglior video lockdown del 2020, e Heat Waves.
Alessio: Sono d’accordo. Avrei votato Colin Read tutta la vita come miglior regista dell’anno, ma non era nemmeno tra i nominati per accedere alle shortlist. In compenso, potrebbe rifarsi portando a casa un paio di premi (meritati) con Walls e Dreamland. E poi anche Sam Pilling andava candidato a prescindere come miglior regista. Però, come dice Nicola più sopra, potrebbero ricompensare anche lui con tanti premi per Rocket Fuel.
Cosa ci dicono le candidature per i video pop sulla videomusica mainstream?
Alessio: su 12 candidature ci sono 7 artisti, con Harry Styles, Dua Lipa e Rosalia con candidature multiple (Rosalia con tre!). In particolare la sezione International mi sembra un po’ arida di proposte, non so se mancassero candidature da paesi marginali o ci sia stato semplicemente poco coraggio nelle scelte dei votanti. Fatto salvo che non possono essere le candidature agli Ukmva a fare da cartina di tornasole della videomusica pop, questa concentrazione di candidature su pochi nomi ci ricorda quanto la qualità a livello mainstream si accompagni alla coesione, a una cura della propria immagine (della propria mitologia) che diventa parte integrante e inscindibile del discorso discografico. Rosalia è un caso di studio paradigmatico (dove conta anche la provenienza da un mercato periferico, in cui il video deve in un certo senso abbattere la barriera linguistica), ma il discorso va esteso certamente a The Weeknd – il più metariflessivo di tutti – e a Beyoncé (candidata nella sezione R’n’B)
Nicola: Non sono sorpreso, sono presenti i grandi nomi della musica internazionale che hanno dato, non solo quest’anno, grande importanza all’aspetto visual dei loro progetti musicali. Non ci sono nomi “rischiosi” tra i candidati, soprattutto nella sezione internazionale, che rimane circoscritta a pochi paesi. Sarebbe interessante vedere estese le candidature anche a realtà meno note ma altrettanto interessanti, penso ad esempio ai russi Little Big che anche quest’anno hanno prodotto dei videoclip esilaranti ed estremamente curati, con uno sforzo di produzione non da poco. Mi rendo però conto di come queste realtà musicali siano difficilmente collocabili all’interno di questo circuito, anche per via di un’identità sì forte ma anche poco incline al compromesso.
Le proposte più interessanti arrivano sempre da esordienti e progetti a basso budget, la categoria newcomer in pratica. Chi merita più di tutti di essere premiato fra i lavori candidati?
Nicola: Mi ripeterò ma sicuramente il video di Mild Minds di Walls firmato da Read, anche se nella stessa categoria meriterebbe un riconoscimento anche il video narrativo che accompagna Cass & Lex di Raven. La categoria più interessante tra i newcomer mi sembra quella del Best Alternative Video, tra cui spiccano titoli di tutto rispetto come A Través De Ti o And, We Disappear. In questo caso credo sarà molto difficile decretare un vincitore. Nella sezione Best Hip Hop penso Flohio con Way2, mentre come Best Rock video direi i Kid Kapichi con Thugs.
Alessio: Spero davvero che Meredith Hama-Brown riesca a portare a casa un premio con il video di And, We Disappear, a mio avviso uno dei migliori videoclip del 2019. Sarebbe anche un giusto riconoscimento per un artista come Alaskan Tapes, che cura sempre molto le sue collaborazioni videomusicali. In seconda istanza dico CC Wade con il lo-fi Get Me Back In The Game, sempre categoria Alternative (come al solito la più interessante – anche per quanto riguarda le sezioni UK e International), ma la vedo dura.
Chi vincerà il premio come miglior regista?
Alessio: I candidati sono tutti ottimi registi, indubbiamente, ma nessuno viene da un’annata particolarmente prolifica o determinante della propria carriera ad eccezione forse di Diana Kunst e di Anton Tammi. Quest’ultimo in particolare mi sembra il più papabile: la sua collaborazione con The Weeknd potrebbe valere da sola la vittoria, ma ha realizzato anche altri video per Halsey e Yung Lean di ottima fattura. Gli altri o hanno pubblicato pochi video rispetto agli anni precedenti o hanno già dato il meglio di sé in passato. Voglio dire, a Dave Meyers possono già dare il premio alla carriera.
Nicola: Tra i big della serata sarà molto difficile decretare un vincitore: da un lato c’è Anton Tammi e la saga videomusicale di The Weeknd, mentre dall’altra ci sono gli innumerevoli video diretti da Dave Meyers. Per quanto riguarda la categoria Best New Director credo che Arnaud Bresson si sia assicurato il premio firmando due assolute perle di quest’anno in ambito hip hop, ovvero Gang di Headie One & Fred Again e Afterlife di Flatbush Zombie, quest’ultimo capolavoro di vfx che credo ritroveremo in cima a molte classifiche di fine anno.
Alessio: Anch’io vede Bresson favorito, Division lo sta spingendo molto bene, però non di tanto su Hooper e Locke, che non dimentichiamolo “giocano in casa”. Comunque faccio il tifo per Douglas Bernardt, che è il meno “commerciale” dei sei e ha girato il video migliore, What Kinda of Music.
Discorso case di produzione: sei big candidate, però manca Pulse. Chi porta a casa il premio?
Nicola: Qui sono molto combattuto. Personalmente ho apprezzato moltissime produzioni firmate Division quest’anno, ma riconosco anche il valore che CANADA ha continuato a portare anno dopo anno in questa industria, per il quale meriterebbe sicuramente anche questo riconoscimento. Non saprei davvero, mi butto su Division, poi vedremo (purtroppo in diretta streaming) cosa succederà la sera del 5 Novembre.
Alessio: dico Friend, ma solo perché Somesuch ha già vinto il premio una volta. Zhang+Knight e Colin Solal Cardo hanno dato vita a progetti importanti artisticamente e dal punto di vista produttivo, senza dimenticare che sul “gong” è uscito pure Sad Day di Hiro Murai per FKA Twigs. Hanno un’identità chiara e hanno un roster di autentici visionari davvero invidiabile.