Portraits è la nostra serie di interviste con i migliori registi italiani di video musicali un format originale, creato da Videoclip Italia e pensato per la lingua inglese (qui trovate la raccolta di tutte le interviste). Il nostro obiettivo è dare quanta più esposizione possibile ai registi italiani, dando voce alle loro ambizioni e al loro punto di vista, avvicinandoli al pubblico internazionale.
Cerchiamo di farlo perché siamo convinti che meritino più riconoscimento.
BIO
Campano, classe 88. Fondatore e direttore creativo di Land Ho, agenzia di strategia e comunicazione attualmente specializzata in progettazione props film. Board member del progetto Belafonte Foundation, laboratorio di ricerca sui linguaggi e le scritture. Collabora con diverse agenzie nazionali e internazionali come designer e art director. Regista di adv e videoclip, sta scrivendo un lungo che parla di cucina kosher e talco.
Lascia sempre la luce della cappa in cucina accesa per i ladri. È ospitale.
CHE COS’È UN VIDEOCLIP
«Lʼopportunità di raccontare storie o porzioni di storie, piccoli momenti specifici di una vicenda. Uno spazio perfetto per sperimentare linguaggi».
GENERI
«Mi piacciono le trame ricche di sotto testi nelle quali far muovere personaggi complessi con le proprie storie alle spalle. Per esempio Ca’ va di Germanò allʼapparenza è una sola inquadratura in piano sequenza di una festa tra amici eppure credo sia stato il documento di più pagine che abbia mai consegnato. Racconta la storia di Alex di ritorno dalla Francia dopo una relazione complicata, felice di essere tornato tra i suoi amici di San Cosimato e di una sua amica fissata per le tartine, gli aspic e le torte».
APPROCCIO
«Solitamente ho un contatto diretto con lʼartista, infatti lavoro su pochi video ogni anno e solo per pezzi che mi piacciono davvero. In fase di scrittura intervisto in maniera approfondita lʼautore del brano e raccolgo le sue intenzioni, poi puntualmente le stravolgo».
METODO DI LAVORO
«Rubo ai vecchi, imparo dai giovani. Sono gentile».
IL TUO VIDEOCLIP MIGLIORE
«Stella di Giorgio Poi perché abbiamo costruito 250 mq di bosco finto e Matteo non cʼè di Germanò perché abbiamo letteralmente strappato la faccia a Corrado Fortuna».
LA COSA MIGLIORE DI QUESTO LAVORO
«Le battute dei macchinisti, quelle sugli elettricisti, il kraft, la gaffa fluo sui vestiti, gli scenografi, le battute degli scenografi, la caffettiera di Palma, il Volkswagen di Benjamin, Bianca e Leone, i commenti di Zavvo, Thony, Peppino di Capri, dare fuoco alle cose, le liti su chi deve dare fuoco alle cose, la battuta sulla banana, i “cetrioli”, la frutta in generale, il momento dei ringraziamenti, il montaggio, la moda casual e le valige in tinta. Il mio film preferito è Volere Volare».