Forse è proprio vero che Catania non esiste: come altro spiegarsi, del resto, se non forse come allucinazione collettiva, che svariati dei migliori videoclip italiani degli ultimi anni siano il prodotto della scena locale in un Paese culturalmente così legato ai grandi centri di Milano e Roma. Eppure è così, grazie a due peculiari collettivi, Ground’s Oranges e Cinepila, i quali hanno unito per la prima volta i loro sforzi in un lavoro congiunto per gli Zen Circus.
Appesi alla luna, singolo che segna il ritorno sulle scene di Appino e soci, è infatti diretto a quattro mani da Zavvo Nicolosi e Giovanni Tomaselli. I due registi e amici hanno negli anni portato avanti due discorsi estetici molto diversi, ma accomunati da un approccio simile, basato sul rigore stilistico ed estetico e un’idea “alta” del videoclip, che parte dalla scrittura.
Oltre a questo punto di incontro, i due sembrano condividere una certa stima per il cinema di Yorgos Lanthimos, evidente ispirazione principale (non l’unica ovviamente) del promo, caratterizzato da atmosfere distopiche e da un’inquietante pulizia formale.
Ci troviamo catapultati in un convento-mondo (il video è stato girato presso il Monastero dei Benedettini di Catania), dove Nicolosi e Tomaselli mettono in scena quella che ha tutta l’aria di essere un’allegoria, leggibile su più piani a discrezione dello spettatore: decoro e conformismo vanno a braccetto con il controllo sociale (operato da degli uomini-panda!), con gli abitanti costretti a subire misteriosi esperimenti e a sopportare le bizze di un re e della sua regina. Nel quadro di insieme, s’inserisce anche una storia d’amore e ribellione, in cui i due amanti protagonisti sfidano il regime grazie all’aiuto degli Zen, qui nelle vesti di comparse attive.
Per l’occasione abbiamo sentito due registi. Nicolosi in particolare ci racconta la genesi di questo lavoro: «Sono stato contattato dagli Zen per realizzare il video del primo singolo del nuovo album, con Ground’s Oranges avevamo già realizzato tre videoclip per i singoli dell’album precedente e con loro si è creato un ottimo rapporto di amicizia. Il mio dop (Ben Gnomino, ndr) non poteva essere presente alle riprese a causa di un altro lavoro nello stesso periodo, così ho pensato subito che poteva essere l’occasione giusta per fare un lavoro insieme ai ragazzi di Cinepila (con Giovanni avevamo già parlato diverse volte di fare un video assieme prima o poi). Da quel momento abbiamo unito le forze, mandando un paio di soggetti, tra i quali è stato scelto quello scritto da Giovanni, riguardante un ipotetico centro con degli ospiti che si sottopongono passivamente a strani trattamenti, immersi in un’atmosfera distopica».
«In pratica sono andato a vivere a casa di Giovanni per settimane – prosegue -, oltre al lavoro di scrittura e regia abbiamo fatto anche il montaggio e la color insieme, senza mai avere uno screzio o litigare, anzi cercando di condividere il peso delle cose da fare (stesso discorso vale anche per Rosario Samuele Adonia e Premananda Das). Il che ha dell’incredibile in questo campo dove tutti litigano con tutti. Spero che il risultato sia il naturale misto dei nostri stili, senza sopraffazioni, e che lo sforzo in termini produttivi (abbastanza grande per essere onesti) si noti».
«Penso che il video sia una buona commistione degli stili di Ground’s Oranges e Cinepila », conferma Tomaselli, «poi non so se riuscita o meno a un occhio esterno. Però in generale posso affermare che è stata una bella esperienza lavorare in questo modo. Ti fa capire tante cose, ti pone dei limiti ma ti da anche nuove prospettive. Se non fosse stato tutto molto stressante da un punto di vista produttivo (anche a causa dei tempi che corrono), direi che è stato persino più divertente del solito».
«Sottolineo che anche io sono rimasto favorevolmente stupito dalla naturalezza con cui è avvenuta tutta la fase di scrittura e regia», aggiunge il regista dei Cinepila, «Come racconta Zavvo, praticamente lui e Rosario si sono trasferiti a casa mia e ci siamo buttati a capofitto prima sulla scrittura e poi sulla post-produzione. Anche sul set è stato tutto molto spontaneo e naturale. Con il senno di poi, credo che tutto sia andato così liscio soprattutto a causa dell’estrema meticolosità e organizzazione con cui entrambi concepiamo questo lavoro».
Sul piano stilistico, i registi ammettono che «ci sono diversi rimandi a Lanthimos e a certo cinema di genere anni 70», nonché alcuni riferimenti diretti a Black Mirror. «Volevamo creare qualcosa che fosse strano e vagamente inquietante, ma visivamente “pulito” e luminoso», spiega Tomaselli.«Non abbiamo voluto dare spiegazioni e connotati precisi», aggiunge Nicolosi, «è un video volutamente insolito, non è per niente in linea con quello che esce normalmente».
Credits
REGIA | Zavvo Nicolosi + Giovanni Tomaselli
DP | Premananda Das
AIUTO REGIA | Rosario Samuel Adonia
ASSISTENTE ALLA REGIA | Giulia Zappalà
1stAC | Paolo Catalano
MONTAGGIO E COLOR CORRECTION | Giovanni Tomaselli + Zavvo Nicolosi
GRAFICHE E TITOLI | Marco Riscica
SOGGETTO | Cinepila + Ground’s Oranges
COSTUMISTA | Francesco Tagliavia
CAPO MACCHINISTA | Umberto Amato
AIUTO MACCHINISTA | Giuseppe Naselli
CAPO ELETTRICISTA | Francesco Carbonaro
SERVICE LUCI | Light Grip di Umberto Amato
RAGAZZO BIONICO TUTTOFARE | Danilo Grasso
BEST BOY | Riccardo Nicolosi, Santo Carone
ASSISTENTE ALLA PRODUZIONE | Laura Schilirò
DRONISTA | Luca Barone
LUPI CECOSLOVACCHI | Giorgio Pennisi
STAGISTI | Fabrizio Lo Faro, Camillo Moncada
PRODUZIONE VIDEO | Universal + Polydor
CAST:
Protagonisti | Alessandra Cosentino, Giovanni Giuffrida
Direttrice | Lidia Giordano
Vicedirettore | Bruno Sirianni
Panda | Pietro e Giacomo Scalzo, Riccardo Tropea, Andrea Dante Privitera
Ospiti | Elena Nicolosi, Mansour Gueye Jr, Marco Sciotto, Valentina Lupica, Laura Fava, Alessandro De Caro, Gigi Quattrini, Alice Caldarella, Martina Rapisarda, Andrea Fulgidezza, Ileana Gira, Carla Calabrese, Tortellino Miranda, Edoardo Monteforte, Mattia Puglisi, Anita Onofrio, Federico De Luca, Anastasia Smith, Verdiana Cilona, Giuseppe Caruso, Laura Schilirò, Danilo Grasso, Mauro Maugeri, Roberta Nanfitò, Valeria Mazzaglia, Francesca Bruno
Si Ringraziano:
Università degli Studi di Catania, Il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, Officine Culturali, Nicola Caruso, Stefania Rimini, Rosario Castelli, Antonio Lizzio, Riccardo Tropea, Bar Tomaselli Adrano, Ben Gnomino, Roberta Incatasciato.