Vania Heymann e Gal Muggia sono due visionari, due registi sempre capaci di agganciare lo spettatore, abili tessitori di videoclip con una capacità rara nell’utilizzo spettacolare dell’effetto speciale. Past Life si presenta come un video da lockdown, una diretta Instagram in cui Trevor Daniel e Selena Gomez si danno senza troppi filtri ai propri fan. Una cosa vista mille volte, ma è solo una premessa creata ad hoc per essere smentita.
L’incipit un po’ loffio e riconoscibilissimo serve infatti a rendere ancora più spettacolare il cuore del videoclip: uno stupefacente volo d’uccello “quantistico”, capace di attraversare e fondere i pixel dello schermo, accarezzare l’epidermide e, dall’infinitesimale, aprirsi al colpo d’occhio di panorami mozzafiato in cui l’occhio si perde fino all’orizzonte.
E così il darsi dell’artista, della star, nella superficialità dell’immagine del suo corpo, della pelle appunto, diventa squarcio poetico sull’anima, rappresentata con puro romanticismo da paesaggi selvaggi in cui perdersi, in cui vagare alla ricerca del proprio beniamino o beniamina, quel feticcio irragiungibile che regala emozioni, vertigine, lacrime.