Alla fine, dopo mesi di attesa, è arrivata la cosiddetta fase due. Da oggi, con la riapertura di molte attività che giocano un ruolo nel nostro quotidiano, possiamo riappropriarci di un po’ di quelle libertà che ci sono state negate per lungo tempo. Insomma, è arrivato il momento di celebrare, ma con moderazione, magari da soli, nella propria stanza e mantenendo la distanza di sicurezza da altri individui.
Essendo passato un po’ di tempo è probabile che abbiate perso il giusto smalto o che vi siate proprio dimenticati come si festeggi una qualunque cosa. Il Tema Libero di oggi vi giunge in soccorso: una manciata di videoclip da cui prendere spunto, dove ballerini solitari , amatoriali e professionisti, si lasciano andare per qualche minuto a coreografie di ogni genere. Insomma, non importa se non avete un passato da tap dancer come Christopher Walken, tanto non vi vedrà nessuno. Prendetevi questi cinque minuti e buon ritorno alla vita (quasi) normale.
Fatboy Slim – Weapon of Choice (Spike Jonze)
Spike Jonze, che insieme a Gondry e Cunningham forma il trio più geniale di tutta la golden age del clip, firma questa clip di Fatboy Slim, con il quale aveva già collaborato per Praise You. Weapon of Choice è l’ennesimo capolavoro del regista ispirato al musical classico hollywoodiano che trasforma la hall dell’allora Marriott Hotel di Los Angeles nel palcoscenico privato di Christopher Walken, star del cinema con un passato da ballerino a Broadway. Walken attraversa i corridoi e i saloni dell’albergo in un’azzeccatissima coreografia per poi lanciarsi da una ringhiera e prendere il volo, effetto reso possibile grazie al lavoro di rimozione dei cavi in fase di post produzione. Il video, oltre a lasciar trasparire un profondo amore per il musical, è soprattutto una dedica al padre di Jonze, businessman dalla routine frenetica, che il regista immagina in un momento di evasione fanciullesca.
Michael Jackson – Don’t Stop ‘Til You Get Enough (Nick Saxton)
Il videoclip che accompagna Don’t Stop ‘Til You Get Enough presenta per la prima volta Michael Jackson come performer solista. Prodotto qualche anno prima della nascita di MTV, il promo racchiude e sfrutta sapientemente tutte le caratteristiche che hanno reso da subito celebre il cantante: coreografia graffiante, un’espressione costantemente felice e qualche accenno delle sue mosse tipiche. Alle sue spalle, con l’ausilio del green screen, scorrono immagini composte da colori accesi e geometrie che si sovrappongono, creando scenari psichedelici di un decennio sul viale del tramonto.
The Chemical Brothers – Wide Open (Dom&Nic)
Lo storico duo inglese formato da Dominic Hawley e Nic Goffey dirige la ballerina Sonoya Mizuno in questa clip del 2016 che si è guadagnata un posto nelle classifiche di fine decennio. La performance viene enfatizzata da una strana metamorfosi in cui i tessuti muscolari della ballerina si trasformano in un complesso reticolato sintetico che si impossessa lentamente di ogni centimetro del suo corpo. Un video dal forte impatto visivo reso possibile da un impressionante lavoro di post produzione, con l’utilizzo di ben 107 modelli delle diverse parti del corpo della danzatrice per raggiungere un risultato verosimile delle sue forme. The Mill, casa di produzione londinese specializzata in VFX, ha rilasciato in seguito alla pubblicazione un making of che spiega le diverse fasi di realizzazione.
Robyn – Call Your Girlfriend (Max Vitali)
Nel 2011 la regina del synth pop svedese raggiunge il picco del suo successo con la pubblicazione di Body Talk. L’album è un insieme di hit pronte a consacrare Robyn a livello mondiale, da Indestructible a Dancing on my Own. Per il lancio del secondo singolo, la regia del video viene affidata a Max Vitali che, con approccio minimale, sceglie di puntare tutto sul forte carisma della performer. Robyn si muove all’interno di un hangar completamente vuoto sulla coreografia di Maria Wahlberg, seguita dalla macchina da presa in un lungo piano sequenza che esalta i movimenti nel dettaglio della sua esibizione viscerale.
Jamiroquai – Virtual Insanity (Jonathan Glazer)
Jonathan Glazer è una presenza ricorrente di questa rubrica, ci siamo infatti già occupati del suo lavori in alcuni episodi precedenti (vedi qui). Con una sola manciata di videoclip, Glazer è entrato meritatamente nella storia della videomusica, arricchendola con una cifra autoriale estremamente riconoscibile e cinematografica (non a caso alcune sue produzioni sono colme di citazioni a film del passato, come ad esempio The Universal). Nel 1996 arriva il colpo di genio con Virtual Insanity, tecnicismo artigianale con cui sorprende lo spettatore creando l’illusione ottica di un pavimento che si muove, anche se in realtà a muoversi è tutto fuorché il pavimento, come spiega lui stesso in questa clip.
Radiohead – Lotus Flower (Garth Jennings)
Lotus Flower presenta Thom Yorke in una veste inedita. Il frontman dei Radiohead si cimenta in una coreografia di Wayne McGregor di fronte alla camera fissa di Garth Jennings (Hammer & Tongs) che ne documenta le mosse sbilenche e amatoriali. Yorke, inizialmente riluttante davanti al montaggio finale, si lascia convincere infine del sicuro impatto visivo che ne sarebbe risultato proprio grazie all’elemento straniante di questa performance. Va detto però che, nonostante le critiche incoraggianti della stampa di settore, il promo ha suscitato l’ilarità di una buona fetta di pubblico che non ha perso occasione per dar vita al meme Dancing Thom Yorke.
Sia – Chandelier (Daniel Askill, Sia)
Nel 2014 Daniel Askill dirige Chandelier per Sia (qui anche in veste di co-regista), un’esibizione che farà storia tutta giocata sulle doti della giovanissima ballerina Maddie Ziegler. La piccola danzatrice, con indosso una parrucca bionda che rimanda al look della stessa Sia, si muove tra gli ambienti di un appartamente abbandonato tra pose ed espressioni facciali che diventeranno presto cifra stilistica di Ryan Heffington, coreografo della clip. Lontanissime dall’approccio classico, quelle di Heffington sono delle danze interpretative liberatorie e primordiali, che hanno fatto il successo non solo di produzioni videomusicali come questa, ma anche di commercial come Kenzo World.
The Black Keys – Lonely Boy (Jesse Dylan)
Il video di Lonely Boy nasce in realtà come soluzione alternativa a una più ampia e strutturata produzione sempre diretta da Jesse Dylan. Inizialmente Derrik T. Tuggle, il protagonista del video, era stato scritturato come extra per uno script che prevedeva la partecipazione di quaranta persone, ma il risultato non ha soddisfatto la band che ha scelto successivamente questo piano sequenza improvvisato come video ufficiale del brano.