L’episodio di questa settimana della vostra rubrica preferita non affronta direttamente il tema del suicidio, e tanto meno lo fa con serietà, stonerebbe con quanto fatto fino ad oggi e prenderebbe le distanze con la linea editoriale che ha caratterizzato queste righe. Dunque non aspettatevi un trattato sociologico sui motivi che spingono un individuo a togliersi la vita.
Abbiamo invece messo insieme cinque videoclip le cui storie ruotano attorno ai comportamenti pericolosi dei personaggi che li popolano, individui dagli atteggiamenti discutibili che mettono volutamente in serio pericolo la loro vita e in alcuni casi quella degli altri. Nonostante gli sforzi riescono sempre ad uscire incolumi dalle situazioni peggiori.
Placebo – Pure Morning (Nick Gordon)
Brian Molko è il protagonista di questo promo del 1998 diretto da Nick Gordon. Il frontman del Placebo è in piedi sul cornicione di un palazzo del centro di Londra e minaccia di buttarsi giù. In strada giornalisti, poliziotti e passanti osservano la scena mentre gli altri due membri della band vengono arrestati per motivi sconosciuti. Proprio mentre un poliziotto riesce a raggiungere il cantante quest’ultimo si getta giù dal palazzo, ma mentre è in volo la caduta si arresta improvvisamente e come per magia Molko inizia a camminare sulla facciata dell’edificio ignorando qualsiasi legge della fisica.
The Cardigans – My Favourite Game (Jonas Akerlund)
Nel 1998 Jonas Akerlund trascina Nina Persson, cantante degli svedesi Cardigans, nel deserto del Mojave sotto un caldo cocente per girare il video di My Favourite Game. La clip si apre con la cantante che cerca una pietra da poggiare sopra il pedale dell’acceleratore della sua Cadillac Eldorado prima di lanciarsi a tutta velocità sulla strada semideserta della California del sud. L’auto invade più volte la corsia opposta causando una serie di incidenti in una folle e inarrestabile corsa, fino all’inevitabile frontale con un furgone guidato dagli altri membri della band. Esistono cinque finali alternativi del video: nella versione più censurata l’incidente conclusivo venne tagliato del tutto per scoraggiare qualsiasi comportamento emulativo da parte del pubblico più giovane.
UNKLE – Rabbit In Your Headlights (Jonathan Glazer)
Difficile aggiungere qualcosa su questo video che non sia già stato detto negli anni. Rabbit in your Headlights è infatti uno dei videoclip più famosi nella storia del promo, osannato da critici e appassionati e presenza fissa di innumerevoli classifiche dedicate all’arte del promo musicale. Il video, che rappresenta una delle ultime incursioni di Jonathan Glazer nel mondo della videomusica prima del suo passaggio al cinema, vede come protagonista un uomo che cammina all’interno di un tunnel, in mezzo al traffico delle auto che gli sfrecciano accanto. L’uomo, che appare confuso e spaesato, viene ripetutamente investito, ma si rialza sempre accettando silenziosamente i colpi che gli vengono inferti fino a giungere alla ribellione finale, quando si farà più duro dell’acciaio dell’auto che gli si schianta contro senza muoversi di un solo millimetro. Un’opera dura, senza compromessi, che invita a non arrendersi di fronte alle avversità, opponendosi all’indifferenza sociale che ci circonda. Anche dal punto di vista tecnico si presenta come un lavoro anomalo, in quanto i suoni diegetici dell’ambiente si intrecciano alle note del brano che qui diventa colonna sonora del cammino allucinato del protagonista interpretato da Denis Lavant, una tecnica che Glazer utilizzerà ancora per Song for the Lovers di Richard Ashcroft.
Green Day – Warning (Francis Lawrence)
Francis Lawrence firma il videoclip per il secondo singolo estratto dal sesto album in studio dei Green Day, Warning. La clip documenta la routine di un ragazzo che durante la sua giornata mette ripetutamente a rischio la propria vita con una noncuranza degna di un Boris Johnson qualunque davanti a una pandemia. Lo vediamo infatti bere latte scaduto e ormai raggrumato, guidare un auto senza usare le mani, attraversare una strada molto trafficata senza curarsi delle auto che sfrecciano, uscire illeso da una sparatoria e avere tutta una serie di atteggiamenti estremamente pericolosi. Per sua fortuna tornerà a casa incolume per riprendere a sfidare la sorte il giorno seguente.
Billie Eilish – Everything I Wanted (Billie Eilish)
L’ultimo contributo al tema del suicidio nella videomusica arriva da Billie Eilish solo pochi mesi fa con la pubblicazione del video di Everything I Wanted. Il promo si apre con una dichiarazione sullo schermo della giovane popstar: “Finneas è mio fratello e il mio migliore amico. In qualsiasi circostanza ci siamo sempre stati e sempre ci saremo l’uno per l’altra.”. Con queste parole d’amore fraterno Eilish firma la sua seconda regia (il primo video diretto dall’artista è quello di Xanny), mettendo in scena un viaggio malinconico in auto dove, sempre al fianco del fratello, la cantante guida nella notte attraverso le atmosfere cupe e dark alle quali ci ha abituato. Il viaggio si conclude con i due che, senza il minimo timore, conducono l’auto negli abissi oscuri dell’oceano.