Dopo l’uscita recente di due videoclip de I giocattoli – Tutto è sempre uguale e Fumo Passivo – abbiamo pensato di fare due chiacchiere con il frontman della band e regista Duilio Scalici. Palermitano classe 1994, Scalici infatti non solo canta e suona, ma è anche un regista di videoclip e pubblicità, nonché fotografo.
Ciao Duilio! Innanzittutto come stai? Com’è la situazione dalle tue parti? Come passi le giornate chiuso in casa?
Ciao ragazzi! Tutto bene fortunatamente. Qui tutti in quarantena, ma per fortuna in Sicilia abbiamo un sole fantastico e le giornate sono meno “pesanti”. Ne sto approfittando per scrivere qualche nuova canzone, guardare film che non ho mai visto e sopratutto per passare molto più tempo con la mia ragazza che fortunatamente sta vivendo la quarantena con me, quindi in fin dei conti me la sto passando bene chiuso in casa!
Partirei dal fatto che tu sia al tempo stesso cantante (hai un tuo progetto solista e sei il frontman de I giocattoli) e regista di videoclip. Come hai cominciato? Dalla musica o dal video?
Ho iniziato realizzando video in stop-motion all’età di 13/14 anni circa. La prima grande opportunità che mi ha permesso di farmi strada nel mondo dei videoclip musicali l’ho avuto all’età di 15 anni con il video Trapianti Giapponesi di Bologna Violenta (nome del progetto solista di Nicola Manzan). Il video destò un po’ di scandalo per alcuni contenuti al suo interno e fece parlare molto di me. Devo molto a Nicola per quell’opportunità! Per quanto riguarda la musica ho iniziato a suonare a 17 anni la batteria, con un gruppo di inediti progressive rock, successivamente sono passato al basso e poi sono arrivati per puro caso I Giocattoli, progetto musicale in cui canto, scrivo i testi e suonicchio la chitarra acustica e parallelamente anche il mio progetto solista “DUILIO” dove mi auto-produco anche artisticamente.
Come si riflette questo nel tuo approccio al videoclip?
Fare musica sicuramente mi aiuta tanto. Sto totalmente dentro al “principio di una canzone”. Cerco di capire a fondo cosa un artista vuole comunicare per trasmettere le sue parole in immagini nella maniera migliore. Mi aiuta anche molto conoscere “il ritmo” per la fase di montaggio.
Come spesso capita, anche molti tuoi videoclip sono girati a bassissimo budget. Però questo è un limite meno evidente nei tuoi lavori, che mi sembrano sempre centrati su un’idea o più idee ben elaborate. Come concepisci un videoclip? Parti già sapendo quale sarà il budget o parti dall’idea e poi scendi a compromessi?
Si molto spesso vengono commissionati video con un budget non altissimo. La mia filosofia sotto questo punto di vista è quella di concepire l’idea più semplice e funzionale a livello di costi e preparazione. Pensare qualcosa di “troppo grande” per un budget “troppo basso” ha davvero poco senso. Bisogna sempre essere consapevoli delle proprie possibilità economiche e tecniche.
Ci puoi descrivere il tuo processo creativo? Come scrivi un videoclip?
Solitamente faccio una full-immersion con la “canzone” che mi viene proposta. L’ascolto davvero molte volte ad occhi chiusi per cercare di avere in mente delle immagini ben chiare che possano sposarsi al massimo con la canzone e poi propongo le idee e si inizia con la lavorazione vera e propria!
Quali consideri i tuoi lavori migliori e perché?
Quelli che preferisco tra gli ultimi fatti sono: Marina Rei – Per Essere Felici, perché è tutto basato sull’emozione. Zero tecnica. Zero spese. Una camera a mano ed imprecisa. Ma tutto molto emozionante. E anche I Giocattoli – Tutto è sempre uguale, perché per la prima volta sono riuscito a realizzare un mini horror-romantico budget zero. Mi piace, mi ci rivedo. Ci sono tutte le mie influenze stilistiche.
L’ultima clip de I giocattoli, Fumo passivo, invece è stata realizzata da Carla Di Benedetto a partire da una tua idea. Come è nata appunto l’idea di questo videoclip e com’è stato lavorare insieme a lei?
Ci conosciamo da parecchio tempo con Carla. Sapevo fosse un ottima grafica ed illustratrice ma non sapevo facesse anche animazioni. Un giorno condivise sul suo Instagram una piccola animazione per il nostro brano Astronauta, siamo rimasti particolarmente colpiti ed abbiamo subito pensato di fare il video di Fumo Passivo in animazione con lei che a sua volta si è vista subito entusiasta. Abbiamo lavorato benissimo entrambi sulla stessa linea d’onda, non possiamo che essere felici di questa scelta.
Progetti (video e musicali) futuri?
Per quanto riguarda i video sono in fase di brainstorming per due progetti un po’ più grossi che non posso ancora annunciare e spero di poterlo fare presto! Dopo Fumo Passivo con un feat dei Management, dove siamo stati un po’ profetici ahimè sulla situazione che stiamo vivendo, uscirà poi a fine aprile anche un nuovo singolo ed il nuovo disco della band. Nel mentre continuo a scrivere anche altro per il mio progetto solista e vi confesso che sto anche ultimando un piccolo romanzo surreale. Quest’ultimo però penso che vedrà la luce non molto presto!
Visti i tempi non possiamo non concludere chiedendoti alcuni consigli di visione per la quarantena. Film, video, libri, qualsiasi cosa che secondo te faremmo bene a recuperare in questo “tempo libero”.
Allora vi consiglio di vedere questi film: Essere John Malkovich, Il Sacrificio del cervo sacro, Madre!, The Square, Mommy, La montagna sacra e per ridere di gusto: Facciamola finita. Per quanto riguarda libri vi consiglio ciecamente: Molto forte incredibilmente vicino. E adesso buona quarantena anche a voi e grazie per questa intervista!