Per restare in tema con l’argomento di oggi anche l’introduzione sarà breve: questa settimana ci occupiamo dei minimalisti del promo, ovvero di tutti quegli autori che hanno sperimentato con questa forma breve di audiovisivo spogliandolo di qualunque elemento che non fosse strettamente necessario. Se negli ultimi decenni ci siamo abituati sempre di più a vedere produzioni imponenti, il video minimalista utilizza un numero di componenti ridotte: generalmente un cantante, una macchina da presa, una location. Abbiamo selezionato qualche titolo spaziando tra la golden age del promo e i giorni nostri.
Sinéad O’Connor – Nothing Compares 2 U (John Maybury)
D’Angelo – Untitled (How Does It Feel) (Paul Hunter)
D’Angelo, spogliato di qualsiasi indumento fatta eccezione per una collana d’oro, mette in mostra un fisico da Dio greco in questo video diretto da Paul Hunter. Il regista dichiarerà: “we made this for the women”, e considerando gli episodi di isteria che si verificarono durante il tour di Voodoo che seguì la messa in onda del promo si può dire che centrarono il bersaglio, consacrando D’Angelo a icona sexy del nuovo millennio.
Radiohead – No Surprises (Grant Gee)
La preoccupazione nei confronti di Thom Yorke rimane invariata anche dopo decine di visioni di questo claustrofobico videoclip dei Radiohead. Yorke, ripreso in un close-up statico, trattiene il fiato mentre l’acqua riempie una sorta di elmo da palombaro dentro cui si trova il cantante. Vi sfidiamo a trattenere il fiato insieme al frontman della band.
FKA twigs – Water Me (Jesse Kanda)
Jesse Kanda piazza il faccione di twigs davanti a uno sfondo verde acqua e lo manipola sensibilmente rimarcando la sua cifra stilistica e le sua abilità di VFX artist in questo promo del 2013 che ha contribuito a lanciare la carriera della cantante inglese.
Janelle Monae – Cold War (Wendy Morgan)
Fotocopia precisa di Nothing compares 2 U: sfondo nero, lacrime agli occhi e primissimo piano ad incorniciare il volto della cantante. Sinead 2.0
Lorde – Tennis Court (Joel Kefali)
Lorde porta a casa il risultato con il minimo sindacale, nemmeno lo sforzo dell’interpretazione tramite il lip sync fatta eccezione per la sola parola “yeah”. Estremista.
Billie Eilish – When The Party’s Over (Carlos Lopez Estrada)
Ambiente asettico e beverone di un liquido color petrolio per Billie che poi espelle attraverso le lacrime. A quanto pare il pianto è una componente imprescindibile in questo genere di videoclip.
Alanis Morissette – Head Over Feet (Alanis Morissette, Michele Laurita)
Un’annoiatissima Alanis cerca di stare dietro le parole di Head Over Feet, ma già al primo ritornello si perde mentre con lo sguardo perso nel vuoto cerca di ricordarsi se ha dimenticato di mettere le uova nella lista della spesa. Si concentra, riprende il lip sync e ti guarda intensamente negli occhi prima di buttarsi nel suo momento preferito di tutto il brano: l’assolo di armonica.
Tyler The Creator – Yonkers (Wolf Haley)
Il primo singolo da solista di Tyler dopo l’esperienza con il collettivo Odd Future nasce un po’ per scherzo: il beat, creato dal rapper in soli otto minuti, ha come intento quello di parodiare le tipiche basi hip hop newyorkesi prodotte negli anni Novanta. Per il videoclip invece le cose si fanno più serie: Tyler, seduto su uno sgabello, mette in scena un performace video tra scarafaggi e impiccagioni. Best New Artist agli MTV Video Music Awards del 2011.