Piero Pelù – Gigante (Marco Pellegrino)
Con soggetto del regista Marco Pellegrino e dello stesso Pelù, il videoclip di Gigante metta assieme lip-sync e narrazione, accostando l’ex cantante dei Litfiba ad un giovane tipo ribelle giusto un filo stereotipato. E quali sono i sogni dei giovani di oggi? Ma ovviamente sfondare nel mondo della musica con un video virale fatto di nascosto dalla fidanzata.
Una produzione Recordo, full credits su YouTube.
(AR)
Giordana Angi – Come Mia Madre (Priscilla Santinelli)
Giordana Angi ci ricorca che come la mamma non c’è nessuno. Ve l’hanno mai detto? Ma quante mamme ci sono al mondo? Ebbene la clip di Come mia madre, diretta da Priscilla Santinelli, riesce a metterle in fila quasi tutte: la mamma povera, la mamma orgogliosa, la mamma litigiosa, la mamma multietnica, la neomamma, la mamma vecchia, la mamma morta, la mamma in videochiamata. Mancava solo la mamma castrante, ma il video non l’ha girato Hitchcock. Comunque la fotografia è da spottone Barilla inappuntabile, il montaggio funziona molto bene e con una canzone così non si poteva fare molto di più. Però il playback al telefono no, non ce lo meritavamo.
Una produzione Borotalco.Tv, full credits su YouTube.
(AR)
Riki – Lo Sappiamo Entrambi (Giacomo Triglia)
Perché sbattersi per un pezzo così inutile? Infatti, non ha senso. C’era giusto dello stock di pellicola avanzato e allora vai di primo piano fisso che sistemiamo pure la fanbase femminile.
Una produzione Borotalco.Tv, full credits su YouTube.
(AR)
Michele Zarrillo – Nell’estati o nel fango (Official Still Video)
NB: questa accorata recensione è stata scritta prima dell’intervento dei poteri forti, che hanno censurato l’originale denominazione di Offical Still Videoper apporre la consueta Official Audio. Si noti come la A di ‘audio’ sembri un triangolo: Illuminati did this! Free Zarrillo!
Ma Riki e Triglia impallidiscono rispetto al genio di un artista immenso come Michele Zarrillo. L’highlander sanremese propone infatti un Official Still Video. Cioè il video con la foto. Che da sempre si carica su YouTube scrivendo Official Audio. Ma no, quello di Zarrillo è uno Still Video, un Official Still Video. Perché questa scelta? Cosa si cela dietro questa decisione? Guardando alla carriera di Zarrillo ci viene da pensare si tratti probabilmente un’attenta strategia di marketing digitale all’avanguardia. Ma non solo. C’è uno scarto deciso, qualcosa che non torna, come se fosse una sottile critica all’industria culturale e musicale. Con tutta certezza infatti si tratta di una scelta da leggere in maniera trasversale, obliqua. Un’operazione concettuale molto raffinata, con un semplice gesto all’apparenza banale l’ufficio stampa di Zarrillo trasforma una banalità in un autentico capolavoro. Come Duchamp che firma un pisciatoio. Zarrillo ribalta le nostre concezioni, riassumendo in un gesto la sua carriera, la sua complessa parabola di artista imperturbabile di fronte ai cambiamenti della musica, dell’industria, della storia. Artista circolare, poeta dell’eterno ritorno dell’uguale ogni febbraio. Zarrillo è ancora qui, dopo tutti questi anni, dopo tutto questo tempo. Still here. Still the same Zarrillo. Che sia nell’estasi o nel fango, oppure in un altro tour nei centri commerciali, Zarrillo è inscalfibile: come un monaco zen lui rimane fermo e imperturbabile. Still.
Foto di Gianni Brucculeri.
(AR)