5. Andrea Laszlo De Simone – Immensità (Marco Pellegrino)
Non so che viaggio si sia fatto Andrea Laszlo De Simone per concepire il mediometraggio de L’Immensità, sua ultima fatica video-musicale, fatto sta che mettere insieme videoclip girati a distanza di mesi se non anni, unirci riprese pseudo-amatoriali e chiudere il tutto con una narrazione circolare rappresenta un unicum produttivo non indifferente.
Ad ogni modo, poteva bastare anche solo la clip di Immensità, diretta da un ispirato Marco Pellegrino e che vede il solito Sergio Rubino (quasi onnipresente nella videografia del cantautore torinese) attraversare un sogno in bianco e nero, dove la gente cade dal cielo e gli amanti si ritrovano fra le nuvole. Una corsa senza senso, per arrivare però ad una destinazione precisa: un ultimo abbraccio con la propria figlia.
4. Ensi – Heart of Clash (Marco Proserpio, Guido Borso)
La via italiana al mixed-media. La fusione dei formati è forse la tendenza più forte emersa dalla videomusica hip-hop recente e recentissima e qui Marco Proserpio e Guido Borso se ne appropriano senza però proporne una rivistazione piatta e sterile. Tutt’altro. Da Heart of Clash – tre brani che rappresentao il cuore dell’ultimo album di Ensi – emerge un ritratto emotivo, sincero e al tempo stesso sfuggente della periferia palermitana. Nel vortice inarrestabile delle immagini Palermo diventa l’estensione del mondo e le vicende sfilacciate dei protagonisti assurgono a racconto universale di amicizia, fraternità, amore, comunione.
3. Mahmood – Barrio (Attilio Cusani)
Polemiche tristi a parte, Soldi ha messo d’accordo tutti: il sound di Mahmood è un pop fresco, d’autore e internazionale. Attilio Cusani aveva svolto un pregevole servizio con una clip che ripercorreva il tema delle lyrics con eleganza. Ma la cosa più difficile, si sa, è ripetersi: Barrio ovviamente non poteva raggiungere i numeri del precedente singolo, ma conferma il talento di Cusani e il coraggio e la portata innovativa di Mahmood nel panorama pop nostrano.
Sfidando come i The Blaze il tabù dell’omosessualità in un ambiente tanto macista, al centro della clip troviamo l’attrazione fra due ragazzi nordafricani. Questa affiora con grande abilità in una manciata di campi e controcampi, che inframezzano un più generale ritratto d’insieme generazionale. Nulla è esplicito in una clip che gioca magistralmente con le allusioni.
2. Night Skinny feat. Noyz Narcos, Marracash, Capo Plaza – Street Advisor (No Text Azienda)
Se la droga fosse fatta di immagini in movimento assomiglierebbe a questa roba qui.
1. SKoM feat. Simona Norato – Nuddu Ca Veni (Giovanni Tomaselli)
La cronaca si fa mito in un video che è puro Cinepila: un testo volutamente aperto, strategicamente avvolto nel mistero, in definitiva sospeso tra la possibilità di un incontro, di una identificazione nell’altro, e lo sbraitare di un cane. Il videoclip si conclude poi sugli occhi chiusi del protagonista: è tutto un sogno, un viaggio. Essenziale e necessario.