15. Bon Iver – Naeem (AG Rojas)
E anche quest’anno abbiamo avuto il nostro video di AG Rojas. Mistero e spiritualismo la fanno da padroni in un lavoro altamente simbolico e stratificato, l’ennesimo episodio riuscito di una videografia importantissima.
14. Eden – 909 (Zhang + Knight)
Zhang + Knight tornano a collaborare con Eden, per il quale firmano ben tre video. Tutti introspettivi ed eterei come al solito (il colmo in Love Death Distraction, dove il protagonista è un aereo senza ali trasportato da un camionista lungo un deserto), ma fra tutti 909 spicca per la forza e la nettezza del suo messaggio. È forse il lavoro più immediato del duo – e del resto sostiene il pezzo più pop e vendibile del giovane producer sino-irlandese -, ma non per questo presenta facilonerie o scade in gratuità e ammiccamenti.
13. Jenny Hval – Accident (Zia Anger)
Fra i video concettuali più importanti dell’anno trova posto questo lavoro partorito (è il caso di dirlo) da Jenny Hval e Zia Anger. Una riflessione sul rapporto tra produzione e riproduzione, messa in scena con la complicità della madre della regista, in cui germinano contraddizioni, rabbia, disperazione e amore.
12. Mashrou’ Leila – Cavalry (Jessy Moussallem)
Mockumentary più reale del vero, Cavalry ci porta dentro un conflitto in Medio Oriente (il promo ricorda la vicenda di Ahed Tamimi, giovane teenager palestinese famosa per un video virale in cui prende a schiaffi un soldato israeliano) tra soprusi e violenze ingiustificate. Un lavoro che trasuda indignazione, ma che ha una sua cura formale non indifferente.
11. SebastiAn – Beograd (So Me)
SebastiAn c’era mancato, per carità, ma mai quanto So Me. Che intensità, che potenza: corpi umani, immagini, montaggio, musica tutto coincide in un unico fortissimo movimento.