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Prosegue con Hallelujah la consolidata collaborazione tra le Haim e Paul Thomas Anderson. Un brano personale, chitarra e voce, o meglio tre voci, che ha spinto il regista a sposare il classico video performance con un lavoro più concettuale, semplice ed essenziale – e anche un po’ troppo didascalico sulla seconda strofa.
Tant’è che le tre sorelle appaiono qui capaci di tutto: muovono oggetti, levitano in aria e spengono le luci con la sola volontà. Una stregoneria (il potere del trio coincide col mio!) messa in scena con una naturalezza e una levità disarmante.