Qualche anno fa Kim Ki Duk vinceva Un certain regard a Cannes con Arirang, un film in cui raccontava il suo ritiro dall’industria cinematografica in seguito anche ai dissapori col produttore della sua ultima pellicola. Verso il finale – scusate lo spoiler -, il documentario prendeva la piega della finzione, con la messa in scena dell’omicidio del produttore stesso da parte di Ki Duk come formula catartica per superare la propria depressione.
Cosa c’entra tutto questo con Massimo Pericolo? Quasi niente, se non che anche in Polo Nord – diretto dai fidati Labzerø – il rapper varesino veste i panni dell’omicida geloso, interrompendo la storia proprio nel momento cruciale e affidando ad una citazione da Jodorowsky (!!!) il senso generale dell’opera, ovvero la sublimazione di un omicidio passionale. Stiamo a posto.