Un viaggio psichedelico ed epico di 9 minuti accompagna il ritorno sulle scene di M83, con un lavoro denso e ricco di spunti firmato da Bertrand Mandico, regista sperimentale francese, autore di molti lavori brevi e un di lungometraggio da festival che ha convinto la critica specializzata (Les Garçons Sauvages).
Temple of Sorrow è concepito come il primo capitolo di una trilogia di videoclip che andrà a costituire un piccolo film intitolato Extazus. I dialoghi, le parti di azione senza musica e le scritte in sovrimpressione non a caso “riducono” il brano a colonna sonora.
A grandi linee il racconto segue uno scrittore di fantascienza erotica nell’atto creativo: davanti ai nostri occhi si realizza la storia che va scrivendo, incentrata sulle bizzarre avventure di una giovane eroina, Nirvana Queen, che si aggira per strani mondi, in un suggestivo mix di riferimenti che riporta alla mente soprattutto la fantascienza anni Settanta-Ottanta, col duo Moebius-Jodorowsky in testa.
Nel finale, la protagonista esce dalla storia per entrare nella realtà dello scrittore, su cui infierisce prima tagliandogli un braccio, poi prendendo il controllo della narrazione e trasformandolo nella nuova eroina per uno strano contrappasso che forse verrà sviluppato nel prossimo capitolo.