Ninian Doff è uno dei capi assoluti. Spesso parte dal testo, o meglio dal playback, per immetterlo nel modo più creativo possibile all’interno di una narrazione dove l’immaginazione, per quanto piegata a strutture perfettamente elaborate e riferimenti ben precisi, corre a briglia sciolta. Giusto per fare alcuni esempi, andate a rivedervi i lavori per Miike Snow (Gengis Khan e My Trigger) o la precedente collaborazione con i Chemical Brothers (I Feel So Deserted).
Qui Doff riesce a superarsi con una serie di svolte narrative sempre più assurde, in un crescendo orchestrato alla grande. We’ve Got to Try reinventa la storia di Laika, la prima cagnetta ad essere spedita nello spazio nel 1957 – un tentativo già brillantemente effettuato da Niels Gråbøl e Ulrik Crone per Trentemøller – Moan – aggiornandolo ai giorni nostri, e con un budget sconfinato (o almeno così pare), immaginando un training che parte alla Balto – addomesticare un randagio – per poi sfrecciare sulle ali della fantasia tra Formula 1 e fantascienza.