15) Manitoba – Hollywood Pompei (Trilathera)
I Trilathera hanno già ampiamente dimostrato il proprio potenziale per le produzioni mainstream, con un look cinematografico invidiabile da molti del settore. Per il duo Manitoba hanno ottenuto carta bianca, rivelando la loro attitudine indie, con un distico di tutto rilievo. Divorami è un riuscito omaggio ad una clip dei The Dead Weather, ma il miglior risultato è Hollywood Pompei, storia della trasformazione sessuale di un giovane ripresa tutta dall’alto: un lussurioso inno alla libertà. (AR)
14) Siberia – Cuore di Rovo (Bendo)
I Bendo hanno diretto qualcosa come tipo la metà dei video italiani di quest’anno, spesso e volentieri con soluzioni low-cost a tinte vintage. Il loro lavoro più complesso e, a dir nostro, migliore è Cuore di Rovo, girato per i Siberia. Il cuore del titolo diventa qui un prodotto plastificato e inscatolato senza sosta dall’alienata protagonista su ordine di un computer. La monotonia è spezzata solo dalle luci al neon, che accompagnano una clip originale nello stile e molto diretta nel messaggio come del resto lo è il brano che illustra. (AR)
13) EX – Alta Velocità (Niccolò Valentino)
Alta velocità è l’esempio perfetto di come spesso alcuni progetti vengano gonfiati oltre il necessario, mentre altri invece non ricevono la dovuta attenzione: la canzone della band avellinese e la clip di accompagnamento avevano tutte le carte in regola per ottenere una visibilità ben maggiore di quella ricevuta. Il promo di Niccolo Valentino in particolare poteva contare su un gran lavoro di ricerca estetica, un concept solido e attuale, oltre che sulla presenza nel cast di un attore piuttosto in vista. L’augurio è di poterlo vedere nuovamente al lavoro in questo campo perché la stoffa c’è. (AF)
12) Pashmak feat. Avan – Harp (Laura Samani)
Harp è un piccolo miracolo della videomusica italiana. Realizzato con mezzi minimi, ha il sapore di quei film indipendenti che abbondano ai festival, ma che non sempre si rivelano all’altezza. Non è questo il caso: Laura Samani ha diretto con grandissima cura la storia di un pomeriggio di scoperta, in cui i due giovani protagonisti si imbattono in una ragazza selvaggia. (AR)
11) Myss Keta – Una vita in capslock/Monica (Simone Rovellini)
L’immagine è forse l’elemento più importante nel progetto Myss Keta, che quest’anno è arrivato al suo compimento con la presentazione del primo vero e proprio album. I visual di Simone Rovellini e del Motel Forlanini sono stati all’altezza. Una vita in Capslock è un riuscitissimo iconic video, di livello internazionale, dove la star si moltiplica eludendo come sempre lo svelamento della sua identità in un trionfo di plastica nera che si risolve solo con la comparsa di alcuni burqa coloratissimi. Di tono completamente diverso Monica, parodia che centrifuga tutto l’immaginario pop che alimenta il progetto. (AR)