Sono passati decenni dalla nascita e dalla diffusione del videoclip, ma l’intensa produzione dell’anno in dirittura d’arrivo (sempre più eclettica e variegata) è l’ennesima dimostrazione di come questo tipo di comunicazione, che unisce immagini e musica, sia ancora il mezzo più potente e diretto a disposizione di un artista per presentare agli ascoltatori la propria proposta creativa.
Un particolare che ho notato nelle classifiche delle testate internazionali è una certa autoreferenzialità tipica dei paesi anglofoni (in particolare nelle testate statunitensi): anche se è ovviamente impossibile escludere dalla top ten lavori del calibro di This Is America, mi sembra esagerato citare prodotti tecnicamente ineccepibili ma fini a sé stessi come la notte al museo dei coniugi Carter, o peggio ancora Ariana Grande che fa il verso a Mean Girls, ma tant’è.
Buona visione!