Il videoclip di Dead End, primo singolo del cantante francese Quentin Sauvé (ex membro della band post-hardcore BIRDS IN ROW) è strettamente legato alla vita e alla storia del suo autore per due, importanti, motivi.
Innanzitutto per il modo in cui la regista Ananda Safo ha deciso di raccontare con le immagini il testo, rigorosamente autobiografico, della canzone, che parla di come a volte ci si senta intrappolati nella propria solitudine e di come sia possibile uscirne, anche grazie all’aiuto delle persone vicine, ricordando sempre di non perdere la speranza. Così vediamo un’anziana signora costretta a casa, ricordare i momenti felici e riflettere sul tempo che le resta, però contemporaneamente seguiamo anche il marito fare il possibile per regalarle lo stesso bouquet del loro matrimonio, non arrendendosi di fronte a nulla al punto di realizzarlo da solo con carta e forbici. La metafora si compie una volta ricevuto il regalo, momento in cui per la signora avviene una vera e propria liberazione.
Questo racconto diventa ancora più emozionante una volta scoperto il secondo motivo che lega ancora di più l’intera clip a Sauvé: in questo approfondimento ad Idioteq è stato svelato che gli attori protagonisti altro non sono che i due nonni del cantante e che i filmini, le vecchie foto e i souvenir provengono tutti dagli archivi di famiglia, cercati per l’occasione dall’artista francese e da sua mamma. Come chicca finale poi è sicuramente interessante scoprire che per rendere ancora più veritiera la reazione della nonna non le è stato detto nulla del bouquet finché non se lo è trovato davanti, scegliendo per un buona la prima emotivamente irripetibile.