Dieci, quindici, forse venti videoclip in uno solo: Sicko Mode è un emoraggia di immagini, che si susseguono lungo labili fili conduttori in un crescendo di effetti speciali. Diretto da Dave Meyers (ma la regia è anche co-attribuita a Travis Scott), il promo comincia con una inquadratura dall’alto pronta a planare su un sobborgo poverissimo, al cui centro troviamo scolpita la testa di Scott come la ritroviamo sulla doppia copertina dell’album Astroworld, realizzata da David LaChapelle. È letteralmente una discesa sull’immaginario che avvolge quest’ultimo lavoro in studio del rapper di Houston.
Il pop esasperato, sporco, surreale e parossistico di LaChapelle, che ritroviamo appunto nelle due copertine, viene rielaborato da Meyers attraverso la sua cifra trash e l’uso di una vasta gamma di soluzioni tecniche, su cui impera sempre e comunque il chroma-key maldestro. E in questo affiorare di scene apparentemente scollegate, si centrifuga la cultura afroamericana: auto della poliza, raduni di tuning, l’immancabile dose di twerking, collanine d’ora che sono in realtà cappi al collo e via dicendo.
Su tutto domina però uno strato di squallore e un sentore di morte. In questo senso, si veda il volto di Drake che crolla a pezzi lasciando intravedere un teschio, mentre l’automobile su cui viaggia procede a fari spenti, oppure ancora Travis Scott che viene colpito da un meteorite e ad una modella metà donna-metà lampadina le si spegne la luce. E il finale, con i due protagonisti stagliandosi davanti ad un’apocalittica eclisse di sole.