«Un paese dimenticato da Dio è segnato dalle misteriose scomparse di giovani donne»: così si apre il soggetto di Spine, nuovo video di Maldestro – cantautore napoletano, già vincitore del premio della critica al Festival di Sanremo 2017 -, diretto dal fresco vincitore del Pivi Zavvo Nicolosi. Il videoclip è infatti il pretesto per mettere in scena un piccolo film: una detection paranormale, messa in scena in una Sicilia riconoscibilissima eppure quasi astratta per effetto del bianco e nero molto contrastato della fotografia.
Le foto dal backstage (credit: Elsa Tornabene)
Spine colpisce per la rapida ma incisiva caratterizzazione dei personaggi, l’atmosfera evocativa, il mistero del racconto. Un piccolo film, dicevamo, ma che nonostante la durata limitata non ha nulla da invidiare alle produzioni del grande schermo.
Di seguito il commento inviatoci da Nicolosi:
Spine è un video nato per essere in controtendenza rispetto all’attuale estetica dominante, ed è pensato come un omaggio ad un tipo di cinema che non c’è più, che in questo caso ha come riferimento principale Pietro Germi e i suoi film ambientati in Sicilia: Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata. Sono inoltre presenti rimandi pop di vario genere, da Cinico Tv a True Detective. All’interno della matrice neorealista si insinuano componenti da favola nera classica, con una perfida ma avvenente strega nella migliore tradizione dei fratelli Grimm, in un genere che ci piace chiamare “occulto siculo”.
Credits
Regia: Zavvo Nicolosi
DP, VFX: Ben Gnomino
Produzione: Dimitri Di Noto
Assistente alla regia: Marco Riscica
Best Boy: Riccardo Nicolosi
Soggetto: Ground’s Oranges
Costumi: Laura Lo Faro
Fotografa di scena: Elsa Tornabene
Cast: Giovanni Giuffrida, Agatino De Nunzio, Carolina Valentino, Vittoria Mandraffino, Renato Mancini, Anna Di Mauro e con la partecipazione di Maria Continella, Enzo Cannizzo e Gaetano Fusto.
Si ringrazia il comune di Paternò, Alfio D’agata, Anna Scordio e la “Società storica catanese”, il bar “Città vecchia”, Enrico Pensabene, Alice Caldarella, il fioraio “Fiori Salvo”.