2008
I vincitori.
Miglior video: Esmen – Song for Ced (Cedric Poligné)
Miglior regia: Medusa’s Spite – Soon (Simone Pellegrini)
Miglior soggetto: Porto Flamingo – Sotto Vuoto Spinto (soggetto di Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco)
Miglior fotografia: Sikitis – Piove Deserto (fotografia di Giovanni Troilo)
Miglior montaggio: Perturbazione – Un anno in più (montaggio di Marco Duretti, Tommaso Cerasuolo)
A partire dai 250 video iscritti, la giuria presieduta da Piero Pompili e Vito Molinari aveva scremato 30 finalisti, suddivisi per nominations tipo Oscar. Song for Ced si presentava come il video da battere, essendo l’unico a raccogliere 5 nominations, una per ciascun premio. Su YouTube c’è il video della premiazione, da cui si evincono anche gli altri candidati al premio miglior video.
Da rilevare inoltre, una folta sezione di premi collaterali. Fra questi un premio speciale sponsorizzato dal magazine Tutto digitale andava a Figlio di puttana, video degli Zen Circus diretto da Stefano Poletti, mentre C’è crisi di Bugo (regia di Lorenzo Vignolo) si aggiudicava il premio Out of Indies, «dedicato ai videoclip major realizzati con spirito indipendente e votati dai registi iscritti al PIVI 2008», con menzione speciale assegnata a Charlie fa Surf dei Baustelle (regia di Stefano Poletti e Mauro Pittarello). Un premio speciale (random) veniva inoltre dato a Io e Rodo al bar di Swim che, dopo aver vinto un contest organizzato dall’indimenticato canale QOOB, era stato affidato alla regia di Lorenzo Sportiello.
I video.
Riporto le motivazioni scritte dalla giuria:
susseguirsi di stimoli visivi che tracciano un desolante, spaventoso e surreale intimo viaggio tra lo smarrimento della solitudine nella ricerca del sè, dalla fine della vita come estinzione della società civile alle sue più primordiali origini. Il richiamo all’incubo recondito dell’essere umano raccoglie la fortissima carica emotiva resa dalla perfetta armonia tra regia, soggetto, fotografia e montaggio sintonizzati magistralmente con il brano musicale.(via YouTube)
Ma che roba girava al Mei nel 2008?! Comunque…il video, ambientato in una specie di post-olocausto nucleare, ricorda certa videoarte vaporvawe, con la grafica 3D rozza, l’animazione approssimativa, il cattivo gusto compiaciuto. Il protagonista ha la testa al posto della mano e, come se non bastasse, vede la sua amata morirgli tra le braccia. Da qui comincia uno strano viaggio (intimo? surreale? desolante e spaventoso, quello sicuramente sì) che lo porterà a diventare un albero verdeggiante in una landa putrescente.
Cedric Poligné, regista francese, è un versatile artista 3D che ha realizzato cortometraggi e spot. Gli Esmen non aggiornano la loro pagina Facebook dal 2012.
Ambizioso video narrativo con più di qualche riferimento al cinema di Walerian Borowczyk. Lo sforzo è encomiabile, il risultato un po’ meno con un colpo di scena finale preparato male, attori fiacchi e i cinque minuti e mezzo del brano che a lungo andare pesano sulla fluidità della narrazione.
Simone Pellegrini dirige ancora videoclip (l’utlimo lavoro italiano è stato Fairy Tale per i Soviet Soviet), ma realizza anche fashion films e pubblicità.
Premio al miglior soggetto (di Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco) che lascia non poche perplessità. Sotto vuoto spinto è un video artigianale, realizzato a partire da immagini televisive d’archivio, rielaborate alla bene e meglio per raccontare la storia di un pupazzo di nome Fabrizio che attira l’attenzione dell’opinione pubblica, scatenando guerre mondiali, proteste a piazza Tienannem e così via.
Le due registe hanno continuato a lavorare insieme in alcune case di produzione indipendenti di Genova, ma non siamo riusciti a trovare informazioni sulla loro attività attuale.
Diretto da Marco Molinelli del Postodellefragole, Piove Deserto trasuda buone intenzioni e idee interessanti, ma soprattutto low budget, al punto di esibire totale disinteresse nella costruzione di una qualsivoglia verosomiglianza del racconto. Racconto che comunque c’è, per quanto minimale, e potrebbe ricordare il recente film vincitore del premio Oscar The Shape of Water: il protagonista è infatti un mostro marino umanoide, rinchiuso in una vasca e raggiunto da una donna per un tenero abbraccio. Nel finale un sommozzatore fa il suo ingresso in scena armato di arpione, in caccia del mostro. Premio come migliore fotografia per Giovanni Troilo, dato forse perché capace di illuminare delle scene subacque, cosa che i giurati del Pivi 2008 devono aver pensato fosse un’impresa titanica, quasi irrealizzabile.
Eccolo qua il video carino che si porta a casa il premio per il Montaggio perché è un’animazione a passo uno (altro fraintendimento della giuria, riteniamo). Diretto da Tommaso Cerasuolo (cantante della band) e Giovanna Russiello, la clip è un divertente sguardo sull’inizio di giornata di una ragazza – idealmente quella di cui parla la canzone dei Perturbazione -, attraverso gli oggetti di vita quotidiana, piccoli giocattolini e un tocco di magia naif realizzato con la suddetta animazione a passo uno.