2007
I vincitori.
Miglior video: Stoned – Herself (Mozukin)
Miglior regia: Nessuno – Robertina e Gatto Ciliegia vs Il Grande Freddo (Postodellefragole)
Miglior soggetto: Mondocellofan – Alibia (Massimo Bonelli e Luca Granato)
Miglior fotografia: Stupid Desires – Lara Martelli (dop: Ivan Vania)
Miglior Montaggio: Hypocrisymn – Mallary Switch (montaggio: Gianluca Zenone)
La giuria era presieduta da Michele Bovi, giornalista e scrittore esperto di musica e videoclip, nonché autore televisivo di show come I ’60 a colori, TG2 Mistrà, e TecheTecheTè, il vicepresidente era Vito Molinari, regista televisivo di programmi culto come L’amico del giaguaro, Un due tre e Canzonissima, oltre ad essere stato un pioniere nel mondo dei video musicali avendo diretto nei primi anni sessanta un centinaio di filmati per il Cinebox, le pellicole a colori promozionali dei dischi; in veste di giurato era presente anche il rapper Frankie HiNrg, essendo a sua volta autore di promo musicali (sua la regia degli storici Quelli che benpensano e La descrizione di un attimo, vincitore del premio Duel come miglior video pop proprio al MEI qualche anno prima).
I videoclip.
Il vincitore del 2007 è un video che in qualche modo ha anticipato uno stile tornato in auge anni dopo, con l’avvento di Instagram e di altre applicazioni in grado di aggiungere effetti alle riprese fatte con gli smartphone: il filtro vintage!
I riquadri neri, i colori desaturati e la pellicola rovinata, sono tutti dettagli che ricordano i filmini amatoriali in Super 8, contribuendo così a rendere più familiare l’idea di immortalare dei bambini intenti a lanciare aeroplanini colorati verso l’autore del brano, Herself, per l’occasione col volto coperto da una kanyewestiana maschera a forma di orso.
La regia è opera di Mozukin, collettivo bresciano con un’esperienza pluriennale in campo audiovisivo sia musicale che commerciale, attivo tutt’oggi in entrambi i campi.
Sempre un collettivo si era aggiudicato la miglior regia: in questo caso si trattava del Postodellefragole, gruppo anconetano composto dal regista Marco Molinelli, dallo scrittore Simone Furbetta, dall’attrice Giorgia Furbetta e dal tecnico del suono Antonio Ballerini. Insieme al resto del collettivo Molinelli ha diretto, tra gli altri, due clip cult degli Offlaga Disco Pax, Robespierre e Onomastica, mentre da solo ha curato la regia di documentari e spot per Nike, Fendi e National Geographic.
Il video sfrutta l’immagine molto potente dei corpi nudi che emergono da un fiume di latte, ottenendo un risultato onirico e poetico, ispirandosi probabilmente al film Nuovomondo di Emanuele Crialese, uscito nel 2006.
Quanto spazio occupa la televisione nella nostra vita? Quanto tempo passiamo a pensare, parlare e discutere di programmi tv? Questa dev’essere stata l’idea di partenza che ha portato Massimo Bonelli e Luca Granato al soggetto di Mondocellofan. In anticipo di qualche anno sul videoclip Seventies di Laurent Wolf e sul character design degli abitanti del Regno Robot nel fumetto Saga (ma tutti quanti debitori dei lavori di Keith Haring), Granato riesce a riprodurre su video in maniera molto efficace la bella trovata sviluppata insieme a Bonelli, cantante della band Alibia e organizzatore del Concerto del Primo Maggio di Roma dal 2015.
Granato in seguito si è dedicato a spot commerciali, cortometraggi e documentari a tema storico per la Rai e Sky.
Esperimenti di slow-motion per Ivan Vania, regista e DOP che si aggiudica il premio per la miglior fotografia con il suo Stupid Desires, realizzato per la cantante Lara Martelli. A parte questo però il video in sé è piuttosto semplice, tra salti, playback e riprese bucoliche in montagna al chiaro di luna. Vania continua a lavorare in ambito musicale, alternando collaborazioni commerciali con brand come Huawei e Recarlo.
Hypocrisymn, vincitore del miglior montaggio, è un lavoro che vorrebbe essere horror e grottesco, ma che sfocia invece più volte nel trash più o meno inconsapevole. Figlio dell’immaginario e del genere suonato dalla band, il video alterna immagini in negativo a scene palesemente ispirate a Twin Peaks di David Lynch, montate tra loro in maniera piuttosto confusa a dir la verità. Gianluca Zenone, bassista dei Mallory Switch, regista e montatore della clip, aveva uno stile ben preciso e una visione alternativa dell’arte che si riflette anche nelle sue fotografie, purtroppo però leggermente fuori tempo massimo: sembra infatti un videoclip uscito dagli anni ’90, con un’aria un po’ amatoriale, in pieno contrasto con la rivoluzione che iniziava ad investire il mondo videomusicale.