«Il tempo cambia le cose, ma alcune più di altre sembrano avere la forza di potergli resistere più a lungo. Come la fabbrica, la sua mole, la quotidianità, la forza e il movimento degli individui e delle cose che la animano. Tutto questo ci ha ricordato la musica.»
Con queste parole, tratte dalla loro pagina ufficiale di facebook, i Delta V presentano il video de Il cielo che cambia colore, pezzo che segna il loro ritorno sulla scena musicale dopo 10 anni di silenzio.
Interamente ambientato all’interno di una fabbrica, presenza importante e ingombrante nella vita delle famiglie di Carlo Bertotti e Flavio Ferri le due menti dietro al gruppo, la promo diretta da Lorenzo D’Orazio segue i membri della band al lavoro come operai, tra muletti, fiamme ossidriche, torni e salopette, alternando in sovraimpressione citazioni e frasi tratte da opere letterarie di Flaubert, Foucault e Sinisgalli, con frasi da film a tema, come La classe operaia va in paradiso e Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato. Tutto si ricollega al testo della canzone che, in un periodo di spensieratezza pop, prova ad andare controcorrente cercando di veicolare un messaggio all’apparenza più pesante e a suo modo politico ed anacronistico, ma in realtà sempre tremendamente attuale.
L’idea di associare il mondo della musica con quello della fabbrica era già stata utilizzata in una maniera simile ma con un diverso fine nel film-documentario Unità di Produzione Musicale, un interessante esperimento in cui ci si chiedeva come sarebbe stato se la produzione artistica di opere musicali fosse rappresentata come un lavoro da operaio con tanto di turni, sirene e pause pranzo.